sabato 6 aprile 2013

hormonauts


Non ogni mattina, ma molte, passo il ponte viola, contemplo il Sole nascente, basso e di un arancione definito dai postumi oscuri della notte.
Con un grande cazzo di metallo penetro a fondo la città, Milano, vecchia puttana, gode solo lei. Ti fa credere di fotterla, ma costa cara e quando presenta il conto capisci che è lei a fottere te..
uno zingaro ubriaco, appesta il bus, indovinate dove sono gli unici posto liberi? Mi siedo,certo non gli volto le spalle, una scarpa vicino alle porte d'entrata,di certo la sua. Una curva e si spiaccica sonoro contro il vetro,continuando a dormire.
Tollerante Milano, ti fai pagare ma per ognuno hai tariffe diverse.

Nell'aria di un mattino dopo la pioggia, l'umidità penetra pungente oltre le vesti ma, quei 7 – 8° la rendono anche una piacevole fonte di risveglio, fresca rugiada.

Dormo poco e male e mangerei allo stesso modo se non avessi alle spalle le leccornie di cui ogni tanto mi deliziano due donne della famiglia, di una calabria old style, tra pomodori,salami e maiali veri.

Un ringhio silenzioso, come se un lupo volesse sbranare indistintamente tutti, più per un incomprensibile (o forse ?) istinto assassino, una animalità troppo a lungo repressa.
Vermi camminano, (noi lo chiamiamo strisciare ma sono punti di vista, per loro è camminare come san fare), sorpresi dall'asciugarsi delle acque, ciechi senza una direzione, ma a loro sta bene così.
Troppo simili a molti umani, ma pur sempre utili e fondamentali alla Terra, sono un ottimo concime dicono.
La foschia in Certosa non permette la vista delle cime del varesotto, non so bene che monti siano ma è un bello spettacolo a primo mattino scorgere quelle vette in lontananza, innevate,dall'appariscente cuore duro e puro come un cazzo dritto, per dirla alla Ferretti.
Un negrone con un bastone in mano viene verso di me,verrà dal dormitorio del 14 e starà andando a prendere il passante, incontri del primo mattino.
Prosegue ascoltando i miei femori che paiono come i pedali di una bicicletta, sorrido.


Chissà se lei sta dormendo ancora? Di certo sì, è una pigrona,una gatta..sembra passato mezzo secolo ma ci vuole poco a ricordare ai miei recettori il suo odore, il suo sapore zuccherino agreste.
La primavera gioca coi miei ormoni e il testosterone si diverte a far giocare la mente tra le moltitudini di forme di ogni fanciulla.


E qui in ufficio, dando donuts a colazione, nella quiete del cimitero interrotta solo dai bambini che intrepidi e mai stanchi implorano :”daime chai” .”daime briosce” sogno, cerco il cambiamento e non lo sto aspettare su una roccia, in mezzo al fiume, mi tuffo sfido le correnti senza sapere che sarà, l'incertezza del vivere.

Ora stacco, devo andare a mandar fuori un amico di un ospite che è dentro da troppo tempo..

Il progetto del legname? A molti Rom non interessa, solo 2 famiglie ne sono entusiaste, a caval donato non si guarda in bocca , o no? Ma non credo reggeranno 7 anni..questa è la durata del contratto e tanti i dubbi sul progetto proposto loro.




Solo una varietà di bruchi, nel cammino può divenire farfalla,liberarsi dal bozzolo che lo imprigiona e volare, vivere e poi morire.

1 commento:

  1. Facile (troppo ?) rimarcare la differenza tra chi "sul pezzo" c'è e chi "del pezzo" parla, magari pure decidendo per quelli che "sul pezzo" ci sono, lavorano, ci buttano tempo ed energie.
    Semplice (troppo ?) ed illusorio dividere tra buoni e cattivi.
    Resta il vivere. Quello di tutti. Quello per cui se sempre non puoi scegliere ciò che ti accade, sempre puoi scegliere cosa fare di ciò che ti accade.

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