domenica 21 aprile 2013

vivere


Una concatenazione di eventi, che alla sfiga non v'è mai fine, come recita la terza legge di Murphy:
“se qualcosa può andare peggio,stai certo lo farà”
e così ecco la solita escalation rocambolesca che so per certo,capita anche a voi, capita a noi tutti.
Penso si chiami “vivere”.
Se mi sparano un diretto sono io che decido come prenderlo,se prenderlo, se spostarmi e andarmene oppur rientrare con violenza; se un evento non mi sta bene sono sempre io, nella mia piccola esistenza di goccia in un immenso oceano scelgo, se cambiare,se farmi protrarre nell'orgoglio e tenere duro, se abbassare l'orgoglio,ingoiare merda e tenere duro non dimenticando di cercare un cambiamento,beninteso,nessuna via di fuga, solo altre strade da percorrere, porte da chiudere anche per sempre, altre da aprire.
Quando scegliere si può...a volte capita di dover nascondere un pugnale dietro un sorriso...
Porte, non finestre da cui lanciarsi esausti, da dove sono entrato se posso esco, se non posso mi apro un varco come fossi acqua? O come lava che brucia ogni cosa al suo passaggio...
Nel fresco del mattino, nei boschi dell'Ovest, taglio rami di ciliegio per omaggiare una vita, per illuminare quanto possibile l'esitenza di una donna che paga il conto alla vita, il karma le torna a boomerang. E fin qui tutto bene...

Cambi di rotta e cielo con nuvole vaganti, vento forte e improvvisamente tempesta, che mi sfida e mi chiede di danzare con lei e, non posso ne voglio tirarmi indietro. Pensare alla propria vita,nel mentre non dimenticare quella di chi ti è stato accanto, a suo modo certo, come ha saputo o meno fare, crescendomi.

Mastico un dolore mio in parte, amaro che sconvolge ancor più ciò che già sto sconvolgendo di mio per la mia esistenza, ora. L'antico motto buddista:
“nell'incertezza spacca tutto”
Tagli col mio katana, Kalashi , acciaio scintilla duellando nell'oscurità, giochi di morte, giochi d'amore. Tagli, che come dice Simo, non si possono più rimettere insieme.
Taglio ciò che mi intralcia e appesantisce il cammino, ciò che pesa troppo ora, tagli che daranno sviluppi in un prossimo futuro..
Estraggo Do e recido il cordone dell'affitto,marcirà entro sei mesi.
Mi aqquatto in posizione da combattimento,invito il mio avversario, lui viene credendomi scoperto ed io balzo, e taglio in kesaghiri un tempo indeterminato. Impalerom la parte superiore, terrà lontano gli avvoltoi e gli uccelli, permettendo ai nuovi semi di crescere. Una sorta di macabro spaventapasseri illuminato dalla Luna, un melodico battito d'ali di pipistrello si mescola a quello meno udibile di una libellula.

Ora crescono erbacce nel giardino delle paranoie, tengo salda la spada, non impugno il falcetto per tenere a bada gli infestanti, li lascio crescere, se si avvicinano li affetto. Ora non ho tempo per scacciare demoni da due soldi, ora ho altro a cui pensare. Ma so che cresceranno...

Mi capitano in mano vecchi scritti, risalgono all'ultimo decisivo cambiamento, quanto ho camminato...quanto devo ancora muovere i miei passi verso Ixtlan...e benchè mi possa sentir stanco so, che non ho tempo per la stanchezza...mi riposo un poco, mai abbastanza e incedo..passo dopo passo, esito, torno, dubito, scelgo,oso e mai facendomi portare dal vento..forse per questo fatico così tanto...
vivere, crescere e non si lotta mai slo con la forza di gravità...





martedì 9 aprile 2013

CACCIA A UNA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO INEDITO: RACCONTI AL CREPUSCOLO


“Nacqui nel 1977, anno del Serpente, sotto influssi astrali di fuoco e di acqua e forse, proprio questa continua conflittualità insita in me, questo caotico brodo primordiale permette un continuo flusso di idee e sperimentazioni. Scelsi la mia via intorno ai 17 anni e iniziai a girare per l'Europa col mio flauto, il mio coltello e il cane.
Dopo un periodo di vagabondaggio durato una dozzina d'anni e in cui, per dirla alla Blade Runner: “Ho visto cose che voi umani non potreste neanche immaginare” mi sono fermato in Toscana, dove frequentavo molte allieve e allievi, dell'Accademia di Blle Arti di Carrara, fu lì che trovai modo di sviluppare ciò da sempre era insito in me, la passione per la scrittura.
Attualmente, 2013 vivo a sud di Milano, in un piccolo loft, dopo un periodo come Custode Sociale e uno ancor più breve a operare con gliHomless sono entrato a far parte di un progetto di integrazione con persone di etnia Rom, non disdegnando di operare saltuariamente come Asa.
Scrivo molto, e sto cercando di dar vita a uno spettacolo di strada creandolo da me, assieme a musiche e narrazione; dal 2008 frequento una Scuola di Formazione Guerriera (Z.K.N.R.) dove oltre a praticare del mio, varie Arti Marziali (Kenpo, Wing Chun, Tai Chi Chuan, Kenshindo) in un percorso di consapevolezza e conoscenza, non disdegno di aiutare l'amico e insegnante Celso Maffi nel suo corso Kenpo Bimbi e con cui assieme abbiamo fuso questo libro”.


Un insieme di racconti e poesie, accompagnato dalle illustrazioni di Celso Maffi :“Racconti al Crepuscolo”, perchè questo titolo? Il Crepuscolo è un incontro di massime energie nell'arco della giornata, dove la Luce prima di morire, al suo massimo culmine va ad abbracciare la nascita dell' Oscurità, luce e ombra come Yin e Yang non sono opposti come si crede bensì, essi sono complementari uno dell'altro. Così come l'essere umano necessita di conoscere la propria Ombra, il suo lato oscuro per poter vivere appieno la sua esistenza.

sabato 6 aprile 2013

hormonauts


Non ogni mattina, ma molte, passo il ponte viola, contemplo il Sole nascente, basso e di un arancione definito dai postumi oscuri della notte.
Con un grande cazzo di metallo penetro a fondo la città, Milano, vecchia puttana, gode solo lei. Ti fa credere di fotterla, ma costa cara e quando presenta il conto capisci che è lei a fottere te..
uno zingaro ubriaco, appesta il bus, indovinate dove sono gli unici posto liberi? Mi siedo,certo non gli volto le spalle, una scarpa vicino alle porte d'entrata,di certo la sua. Una curva e si spiaccica sonoro contro il vetro,continuando a dormire.
Tollerante Milano, ti fai pagare ma per ognuno hai tariffe diverse.

Nell'aria di un mattino dopo la pioggia, l'umidità penetra pungente oltre le vesti ma, quei 7 – 8° la rendono anche una piacevole fonte di risveglio, fresca rugiada.

Dormo poco e male e mangerei allo stesso modo se non avessi alle spalle le leccornie di cui ogni tanto mi deliziano due donne della famiglia, di una calabria old style, tra pomodori,salami e maiali veri.

Un ringhio silenzioso, come se un lupo volesse sbranare indistintamente tutti, più per un incomprensibile (o forse ?) istinto assassino, una animalità troppo a lungo repressa.
Vermi camminano, (noi lo chiamiamo strisciare ma sono punti di vista, per loro è camminare come san fare), sorpresi dall'asciugarsi delle acque, ciechi senza una direzione, ma a loro sta bene così.
Troppo simili a molti umani, ma pur sempre utili e fondamentali alla Terra, sono un ottimo concime dicono.
La foschia in Certosa non permette la vista delle cime del varesotto, non so bene che monti siano ma è un bello spettacolo a primo mattino scorgere quelle vette in lontananza, innevate,dall'appariscente cuore duro e puro come un cazzo dritto, per dirla alla Ferretti.
Un negrone con un bastone in mano viene verso di me,verrà dal dormitorio del 14 e starà andando a prendere il passante, incontri del primo mattino.
Prosegue ascoltando i miei femori che paiono come i pedali di una bicicletta, sorrido.


Chissà se lei sta dormendo ancora? Di certo sì, è una pigrona,una gatta..sembra passato mezzo secolo ma ci vuole poco a ricordare ai miei recettori il suo odore, il suo sapore zuccherino agreste.
La primavera gioca coi miei ormoni e il testosterone si diverte a far giocare la mente tra le moltitudini di forme di ogni fanciulla.


E qui in ufficio, dando donuts a colazione, nella quiete del cimitero interrotta solo dai bambini che intrepidi e mai stanchi implorano :”daime chai” .”daime briosce” sogno, cerco il cambiamento e non lo sto aspettare su una roccia, in mezzo al fiume, mi tuffo sfido le correnti senza sapere che sarà, l'incertezza del vivere.

Ora stacco, devo andare a mandar fuori un amico di un ospite che è dentro da troppo tempo..

Il progetto del legname? A molti Rom non interessa, solo 2 famiglie ne sono entusiaste, a caval donato non si guarda in bocca , o no? Ma non credo reggeranno 7 anni..questa è la durata del contratto e tanti i dubbi sul progetto proposto loro.




Solo una varietà di bruchi, nel cammino può divenire farfalla,liberarsi dal bozzolo che lo imprigiona e volare, vivere e poi morire.