Una concatenazione di eventi, che alla
sfiga non v'è mai fine, come recita la terza legge di Murphy:
“se qualcosa può andare peggio,stai
certo lo farà”
e così ecco la solita escalation
rocambolesca che so per certo,capita anche a voi, capita a noi tutti.
Penso si chiami “vivere”.
Se mi sparano un diretto sono io che
decido come prenderlo,se prenderlo, se spostarmi e andarmene oppur
rientrare con violenza; se un evento non mi sta bene sono sempre io,
nella mia piccola esistenza di goccia in un immenso oceano scelgo, se
cambiare,se farmi protrarre nell'orgoglio e tenere duro, se abbassare
l'orgoglio,ingoiare merda e tenere duro non dimenticando di cercare
un cambiamento,beninteso,nessuna via di fuga, solo altre strade da
percorrere, porte da chiudere anche per sempre, altre da aprire.
Quando scegliere si può...a volte
capita di dover nascondere un pugnale dietro un sorriso...
Porte, non finestre da cui lanciarsi
esausti, da dove sono entrato se posso esco, se non posso mi apro un
varco come fossi acqua? O come lava che brucia ogni cosa al suo
passaggio...
Nel fresco del mattino, nei boschi
dell'Ovest, taglio rami di ciliegio per omaggiare una vita, per
illuminare quanto possibile l'esitenza di una donna che paga il conto
alla vita, il karma le torna a boomerang. E fin qui tutto bene...
Cambi di rotta e cielo con nuvole
vaganti, vento forte e improvvisamente tempesta, che mi sfida e mi
chiede di danzare con lei e, non posso ne voglio tirarmi indietro.
Pensare alla propria vita,nel mentre non dimenticare quella di chi ti
è stato accanto, a suo modo certo, come ha saputo o meno fare,
crescendomi.
Mastico un dolore mio in parte, amaro
che sconvolge ancor più ciò che già sto sconvolgendo di mio per la
mia esistenza, ora. L'antico motto buddista:
“nell'incertezza spacca tutto”
Tagli col mio katana, Kalashi ,
acciaio scintilla duellando nell'oscurità, giochi di morte, giochi
d'amore. Tagli, che come dice Simo, non si possono più rimettere
insieme.
Taglio ciò che mi intralcia e
appesantisce il cammino, ciò che pesa troppo ora, tagli che daranno
sviluppi in un prossimo futuro..
Estraggo Do e recido il cordone
dell'affitto,marcirà entro sei mesi.
Mi aqquatto in posizione da
combattimento,invito il mio avversario, lui viene credendomi scoperto
ed io balzo, e taglio in kesaghiri un tempo indeterminato. Impalerom
la parte superiore, terrà lontano gli avvoltoi e gli uccelli,
permettendo ai nuovi semi di crescere. Una sorta di macabro
spaventapasseri illuminato dalla Luna, un melodico battito d'ali di
pipistrello si mescola a quello meno udibile di una libellula.
Ora crescono erbacce nel giardino delle
paranoie, tengo salda la spada, non impugno il falcetto per tenere a
bada gli infestanti, li lascio crescere, se si avvicinano li affetto.
Ora non ho tempo per scacciare demoni da due soldi, ora ho altro a
cui pensare. Ma so che cresceranno...
Mi capitano in mano vecchi scritti,
risalgono all'ultimo decisivo cambiamento, quanto ho
camminato...quanto devo ancora muovere i miei passi verso Ixtlan...e
benchè mi possa sentir stanco so, che non ho tempo per la
stanchezza...mi riposo un poco, mai abbastanza e incedo..passo dopo
passo, esito, torno, dubito, scelgo,oso e mai facendomi portare dal
vento..forse per questo fatico così tanto...
vivere, crescere e non si lotta mai slo
con la forza di gravità...