mercoledì 26 settembre 2012

Autunno caldo


Avete mai visto un rettile cresciuto in cattività, in gabbia o un gorilla in catene allo zoo?Quanto credete possa sopravvivere se liberato e lasciato a sè stesso?
 
Un autunno umido, e piovoso..caldo, molto caldo..

Sul bus, di ritorno da un altro turno coi Rom, storie umane vecchie come l’uomo, di R. dapprima ritornata dal marito a Bologna,poi prese la solita dose di mazzate ritorna, con un progetto di una casa alloggio per le e le due bimbe piccole. L’errore d’amore di chiamare il marito ce subito le dice di tornare da lui,che le vogliono levare le bimbe lì.Malsane situazioni di dipendenza si ripetono nell’ennesimo rapporto malato. Frutto divorato in questi tempi e forse, non solo di questi.

A. che ritorna dal compagno e trova lavoro come cameriera, e una nuova via si apre col prospetto di un eventuale casa per lei, il compagno, suocero e suocera e la giovane nuora.

D.ha iniziato oggi la scuola e stiamo vedendo di fare andare la sorellina a una materna, per ora abbiamo dato la residenza a padre e madre e siamo, in cerca di un occupazione per loro due.

Anche M. ha iniziato il corso di italiano per utilizzare le sue capacità come mediatrice culturale, come attuava in Romania.

La signora al mio fianco, sul bus, guarda lo zingaro senza gambe e dice “poverino” guardandomi. Il rumore del bus e della pioggia che incombe copre le sue parole e le rispondo a intuito:
“già, anche io mi chiedo dove sia la sedia a rotelle”
E penso a ieri, agli articoli letti su repubblica e sul corriere della sera oggi, di quella banda criminale di Rom e turchi romeni, del racket delle elemosine e dello sgombero arrivato proprio ieri da noi.
Le lodi del sindaco all’assessore della sicurezza ( e mi chiedo se saprà cosa sia successo ieri?), gli elogi alla municipale e al suo boss, venuto nel tardo pomeriggio in soli 10 minuti e alla sua proposta:
“provate a cercare di capire chi di loro può tornare in patria realmente”
In una mezzora? Follia.
Non credo aver visto uno solo dei grandi nomi elencati alla radio. La magia dei giochi politici.

E a quei derelitti, storpi,vecchie piangenti,gobbi e menomati chi senza gamba chi senza braccio e alla municipale, armata di manganelli bianchi e sirene spiegate.
A quanti erano e allo stereotipo che troppo si addice tanto da avergli fatto cambiare nome; vigili.

Di noi poveri educatori e operatori nessuno ha parlato, ma va bene non lo facciamo per la gloria. Interventi continui per un dialogo, per acquietare gli animi, un giorno a distribuire pasti,caffè,sapone e lenzuola. Dell’impossibilità nostra di fare ogni cosa dopo che avevano passato 12 ore in questura e nessuno sapeva nulla su che ne sarebbe stato.

 Leggo dell’arresto di  12 persone, leggo storie strappalacrime che incolpano la società, chi dà i soldi per lavarsi la coscienza a chi non apre nemmeno il finestrino e finge che non esistano. Di come si ripetano le dinamiche uguali per la tratta delle prostitute, dei cinesi e di ogni altro sfruttato e ingannato.
Giornata intensa, presi 12 criminali sì, e per quei 32 poveracci la soluzione forzata è stata il rimpatrio in romania. L?uno al gabbio e l’altro deportato.
Allontanare, nascondere, nel 2012 i nuovi sinonimi del termine “soluzione”. Ottimo no? Per qualcuno sicuramente lo è.

martedì 18 settembre 2012

Sakura

Chi sta nel mio corpo?
Vecchie e nuove consapevolezze, sensibilità corporea sempre più accentuata,i muscoli che si irrigidiscono quando entrano entrano in contatto con un corpo che fa resistenza e benchè io lo sappia difficile, a volte impossibile e snervante la ricerca del non fare.
La muscolatura dell'ano si contrae, cerco di espanderla e rilassarla, respiro. Ciò che riesco a volte nel quotidiano, nella pratica in dojo appare difficile da attuare. Come se qualcun' altro dentro me si opponesse al mio volere, come se forze opposte in conflitto.

Cosa sto cercando?
Cosa sento e provo mentre faccio?
Cosa cerco di evitare?
Cosa voglio e mi aspetto da questo fare e da chi lo conduce?

Domande a cui ho risposte, domande che producono domande perchè nulla è definitivo e certo.
Come qua nella struttura con le famiglie Rom, anche Y. l'unica che aveva una reale oppurtuinità di cambiamento ora se ne è andata. E' arrivata in lacrime da me coi bagagli dicendo che non ce la faceva più a stare qui, che non è la schiava di nessuno ed è stanca di essere trattata da serva dai suoceri e forse dallo stesso compagno, che a nulla si oppone al trattamento ricevuto da lei dai genitori.
X è l'unico figlio maschio, l'ultimo della famiglia e per tradizione, è l'ultimo maschio che deve rimanere in casa a badare ai genitori. Y credo che qua si sia resa conto delle sue potenzialità e dai vari discorsi fatti abbia tirato le conclusioni che l'hanno fatta andare via: Trovare un lavoro e vivere con X per mantenere i suoceri , sotto lo stesso tetto che la trattano come una serva?
X dice che lo ha già fatto più volte, dice che è andato a cercarla ma non l'ha trovata. Ieri lei doveva presentarsi qui dato che le stiamo facendo la residenza, ma le abbiamo mandato e un sms e lei ci ha chiesto di vederci da un altra parte.

Se non riusciamo a riagganciarla tutto quello che abbiamo fatto potrebbe rivelarsi vano, anche se a mio dire ora ha gli strumenti per sapere come cavarsela inoltre è giovane, volenterosa e di bella presenza. 


Z. che inizierà i corsi di italiano a breve per poi orse lavorare come mediatrice culturale nella city.

E il giovane K. Che dovrebbe iniziare la scuola? E la sorellina? Sono nelle mani del padre che non gli importa molto di un lavoro continuato con cui pagare l'affitto. Ha campato fino ad ora non si sa come, così continuerà sicuramente a fare se non trova un lavoro a breve. Ci parli e non vuole capire ciò che dici e torna ritorna con le solite lamentele e le solite richieste. Eppure è in forze, ben piazzato e sulla quarantina, come del resto la moglie. Ma non si può aiutare chi vuole sempre di più e non riesce o non vuole farcela da solo. Cruda realtà, ognuno ha nelle proprie mani il suo destino, e a volte non solo il suo...

Resistenze e modi di essere e fare posti da noi stessi, pistole puntate contro il mondo, forse per paure remote. Ma siamo sicuri che sono puntate verso il mondo e non verso noi stessi?
La preda diviene predatore e il predatore anche,può divenire preda.
Che non puoi stare sempre in difesa, prima o poi crolli, che per entrare nella guardia dell'avversario devi rischiare di poter perdere pienamente la tua, e di prender
ne di colpi. E ne prenderai ma ne darai anche.

Qualcuno cresce solo se sognato, diceva un sociologo nella Partinico degli anni 50, ma è inutile se i sogni li tieni chiusi in un cassetto, se non hai, vuoi o cerchi di trovare la forza per provare a realizzarli..stupenda e breve, la bellezza di un ciliegio in fiore..

La complessa moltitudine dei significati del fiore di ciliegio nipponici è collegata alla precarietà dei fiori di ciliegio quale metafora della durata effimera per natura e della mortalità umana. Proprio in questa accezione si riflette l’esistenza del samurai che di colpo può, tuttavia essere stroncato dal nemico magari soltanto con un colpo di spada.




venerdì 7 settembre 2012

Turiddu?

Discussioni che non portano a niente, perdite di tempo, del mio tempo, burocraticamente educatore non titolato, in pratica portinaio.
Apri e chiudi, segna le presenze e le uscite, dai i pasti e le colazioni e instaura relazioni per trovare punti di forza su cui fare progetti.
La possibilità per il cambiamento voluto. Ma è poi voluto?
Non posso dare una canna pesca a un padre che non vuole pescare ma pretende i pesci per se e i propri figli. Ma i pesci chi li regala? no, ditemelo che sono dell'idea che siano marci, che ho imparato che il pesce regalato puzza di marcio e ha gli occhi gonfi, quello fresco va sudato.
E i figli? nemmeno quest'anno andranno a scuola se continua a tenere aperte tutte le porte ma non varcare una soglia. Scelte difficili o facili, comunque scelte. 

Una canna da pesca si trasorma in un corso di italiano per una giovane Rom che nelle sue terre faceva la mediatrice culturale ma non parla un acca di italiano. Può e vuole pescare lei.

L'ascensorista Rom, atipico, si alza alle 5.00 ogni mattino per lavorare da milano a bergamo e la sua compagna manda curriculum di persona in tutta la città ultimamente: Vi serve una badante?

E F. con la moglie? dura a 50 anni trovare lavoro..

Non voglio salvare il mondo, me ne tengo alla larga ma se posso rendermi utile perchè no? non credo nell'assistenzialismo che mlti professano, per le varsi dalle palle il "problema".
Quelli pieni di grana, criminosi o che non vogliono trovare una soluzione quà non ci rimangono.Troppe regole da rispettare. I più, lo ammetto se ne vanno in tutta fretta quando capiscono che non ci sono case o soldi in regalo dal comune quì. restano quelli con le pezze al culo.
Eppure quacuno si accomoda e và a pescare invece di mandr curriculum a giro e cercare casa. Mi spiace per i suoi figli ma non posso niente, la vita è nelle mani di ognuno di noi. La morte anche.

Non si capisce i "big boss" cosa vogliano, sembrano puntare ai regolari dei campi autorizzati ( e ai cash dalla legge Maroni?), oppure davvero interessati alla situazione di ognuno di loro?
Demotivato.
Sottopagato.

Intanto il tempo passa e, mi pagano ovvio ma non mi da altro tutto ciò..
Sono incontentabile?

Il lavoro, è fare ciò che vuoi e ti piace. Per molti è portare a casa uno stipendio certo, sogni di un contratto a tempo indeterminato, un mutuo...ma ho grossi probelmi ad abituarmi a pensarla così.

"non è un segno di buona salute mentale
essere ben adattati a una società malata"

Jiddu Krishnamurti



martedì 4 settembre 2012

una breve densa estate


L’estate sta sta finendo..e un anno se ne và..
È da qualche giorno che ho questo tormentone nella testa, una musichetta credo,che si sia insinuata nell’infanzia e che devo aver risentito su qualche stazione radio. Sarà che dopo i 5 giorni di ferie che sono riuscito a prendermi lottando, al ritorno,Milano mi accoglie piovosa e fredda..
Ma sono ancora pieno, un otre traboccante di emozioni dense e assaporate come un Orso con le zampe ancora inzaccherate e appiccicose di miele di castagno, scuro e dal sapore forte.




Ma cosa sono 5 giorni vi chiederete voi?
Tutto dipende da come li vivi.
Un matrimonio di amici, lauto pasto ed esplorazioni emotive, un chi sao continuo ,con persone diverse, dalle grandi energie, dotate di una straordinaria follia e dall’animo buono, anche se inquieto.


Una salita tra Maschi, sul Grande Corno del Gran sasso, ai Prati di Tivo, inerpicandoci come gattacci selvatici tra le rocce per poi sulle vette affacciarmi nello strapiombo, con la voglia di essere un rapace e volare ma la consapevolezza,grande, di essere uomo, ancorato alla Terra dalle forze del pianeta; un novello sposo e a breve Padre, un giovane cucciolo in piena adolescenza, e un avventuriero cercatore, un triangolo verso l’alto,ognuno con la propria “spinta fallica” esplorando se stesso, scalando le proprie profondità, gustando l’aria di quei 2000 metri..lancio un urlo animale che ha riecheggiato tra le rocce. Indimenticabile.

La discesa dove ci attendevano la futura madre, novella sposa e la madre del cucciolo, la femmina che scalda il mio cuore. Pranzo e risate e poi, la magia di una cavalcata a trotto nella piana, sopra di noi imponente, ci guardava il gigante di pietra..meraviglioso animale il cavallo.

I giorni al mare, nelle bellezze delle pinete abruzzesi laddove l’uomo,pare non aver messo mano come al nord, e ancora si può gustarne la selvaticità.

Poi c’est finì, tocca ripartire, cena ad arrosticini ( una ghiottoneria!) e birra, e la sera, prendere il bus in compagnia dell’altra metà del Cielo e del suo cucciolo d’uomo.
Giorni di lavoro per me nella city, di doni di ciò che so, non un mostrare (che l’apparenza è solo mera estetica) ma rendere partecipi,condividere e così portarli a vedere murales lungo via corelli, in dojo, in Duomo e a far shopping ci sono andati soli, mentre io ero coi Rom, che non sono un gran consumatore.. di partite a briscola e risate in una casa mai stata così calda. Il sorriso nel cuore nel trovare la donna che amo ad attendermi con suo figlio..emozioni nuove, come lava di un vulcano, calde.
La mia tana ancora pulsa, mentre il bamboo continua a crescere, aperto e fiorito, nella sua spirale verso il Cielo.

Ieri son tornati alle loro lande ed io qua, solo, scrivo in questa stanza vuota, assaporo il distacco ma senza sofferenza, tengo a me  i ricordi e danzo con loro.
L’estate sta finendo? E allora? Il giusto di ciclo del tempo della vita ma si assapora meglio, vissuto mantenendo dentro un eterna primavera..