mercoledì 18 settembre 2013

Uccido per non morire, sciolgo spire per continuare a Vivere..

Altri livelli, più o meno alterati,di coscienza, consapevolezza forte e densa, dolce come miele e cruda e amara, come tarassaco appena colto, ma come questo, non può che avere un effetto benefico..

la vidi tempo addietro e stetti per giorni a pensare a lei, fu amore appena la ebbi tra le mani, possente e sensuale, carica di violenza, assetata di sangue ma non gratuito, non senza uno scopo, unicamente per preservare la vita di colui che la impugna.
Chiede il 100 poichè il 100 dà senza alcun risparmio.
Fu in quel momento che capii che non avevo mai impugnato una vera spada prima di lei, oscura e lucente Ammazzademoni.

Me ne resi conto al primo seminario, benchè abituato con Kalashi, una Hanweei , animale da taglio cruento, presente e più in carne, più rotonda nel suo acciaio doppia tempra.
Ammazzademoni, femmina ardua da tenere, che se non sei con lei all'unisono prende il sopravvento, conduce lei il gioco e ti porta dove vuole la tua disattenzione, spesso a pochi millimetri dal suolo di cemento di quella fantastica arena in mezzo ai cavalli che ci osservavano.

Una lama impegnativa, che subito mi ha chiesto nella mia totalità, impegnativa, bellissima..emozioni indescrivibili per quanto possa tentare di dargli una forma, ma forma non hanno.

Esausto dopo qualche ora a danzare selvaggiamente con lei, un pò timidamente, come una donna al primo incontro, almeno da parte mia,e lo ha capito ma, questa è la sua natura..non ci sono mezze misure. devo giungere al suo livello per danzare melodie furenti e dense di amore e morte.

Nel suo essere mi ha mostrato dove stanno ancora le spire del drago da srotolare, un dolore dolce che crea un sorriso ringhiante, come il suo ruggito da Orso, nella penombra del dojo quando ci incontrammo la prima volta..e come scordarlo..

mi accompegnerà nel mio cammino guerriero, nell'ammazzare demoni e nello srotolare le spire ancora attorcigliate del drago, non dimenticando mai, e poi mai la bellezza fragile dei crisantemi, la loro voglia forte del vivere e del morire, rendendo a entrambe omaggio.

Oss!!
Giovanni


Last Legend Bear Katana
Peso, circa 1.200 gr 
Lunghezza lama, circa 75 cm
Forged/Folded  8192 Strati
Stile lama:  Shobu Zukuri
Trattamento di Criotempra aggiuntivo, robustezza della lama migliorata
Fuchi (anello tra impugnatura e tsuba)  Originale Giapponese periodo EDO - Motivo fiori di Crisantemo "kiku"
Kashira  Corno di bufalo
Tsuba  Originale Giapponese periodo EDO  - Motivo  Dragone/Spada
Menuki - Giapponese riproduzione moderna,  ferro e oro - Motivo fiori di Crisantemo
Tsukaito - Seta Giapponese nera

Lavori aggiuntivi:  La tsuka e' stata accorciata per permettere un'impugnatura piu' adeguata al tipo di lama,  inoltre e' stata ritrecciata professionalmente. Il tutto evita l'effetto "Salame" che si ha quando si impugnano spade Cinesi.

Nell'insieme si tratta di una lama di peso importante,  con sori molto pronuciato,  che nella pratica si trasmette in un bilanciamento decisamente avanzato rispetto alla tsuba, volto ad una capacita' di taglio eccezionale.  La ritrecciatura inoltre da un notevole feeling di solidita' della tsuka.

La Spada, porta il motivo Kiku (crisantemo) e Drago Arrotolato. Il Crisantemo, simbolo di morte in Europa (fiore utilizzato nei funerali) ma simbolo di festa in oriente (fiore utilizzato nei matrimoni) e' inserito nel koshirae per dimostrare la dualita' stessa della vita, e la coesistenza di due antitesi,  come mostrato nella filosofia taoista dal simbolo Yin-Yang (equilibrio degli opposti).  Il drago arrotolato e' la potenzialita'
di Potenza/Saggezza che sono presenti nel marzialista,  che tramite la pratica nell'arte della spada (anche attraverso momenti di tristezza/felicita' inseriti col motivo del crisantemo) sviluppa il suo "drago" che lentamente scioglie le sue spire.

E' una lama molto particolare ed elegante e sobria nei colori, grazie anche al same' e tsukaito neri,  Il colore predominante oltre al nero e' l'oro antico,  inserito nella tsuba e menuki,  per farne risaltare volutamente il colore prezioso. 
Il periodo Tokugawa (1603 - 1867) indica quella parte della storia del Giappone in cui la famiglia Tokugawa detenne, con lo shogunato, il massimo potere politico e militare nel paese.
L'epoca Tokugawa è meglio nota come periodo Edo, dal nome della capitale shogunale, Edo appunto, ribattezzata Tokyo nel 1869, mentre lo shogunato è anche noto con il terminebakufu.
Iniziò con la battaglia di Sekigahara (1600), o meglio con l'assunzione del titolo di Shōgun da parte di Tokugawa Ieyasu, nel 1603, e si concluse con la caduta dello shogunato dei Tokugawa e la restaurazione Meiji, ovvero l'assunzione del potere politico da parte dell'imperatore (dopo che per molti secoli gli imperatori giapponesi erano rimasti figure solo simboliche, prive di ogni potere reale).