Le nuvole come esperte di arti marziali
si muovono senza che noi ce ne accorgiamo, mai rigide si avvolgono
scontrandosi, un conflitto da cui grondano sudore sopra le nostre
teste.
Mi sveglio con un sorriso nel cuore, un
sorriso pieno di volontà e tenacia, la sera torno esausto sì, ma
soddisfatto del giorno, e tutto prende un altra forma, senza una
forma precisa ancora, forse questo mi affascina, l'ignoto, il non
sapere cosa accadrà incuriosisce e spaventa al tempo stesso.
Questa dannata fatica da fare, per
realizzare le cose, tramandata forse da una famiglia in cui farsi in
quattro sul lavoro era il pane quotidiano. Un ego troppo randagio, un
NO pronunciato, rifiuto e fuga..ma dove vai quando quello da cui
fuggi è dentro te? E guardo la mia Ombra, l'abbraccio ma ancora
sembra più forte di me. O forse lei domina me? Ancora un retaggio
cristiano che ha cresciuto nelle brulle campagne i miei antenati, un
pensare che solo con la fatica si ottiene qualcosa...e sì, penso
alle scelte difficili che compio, con ostinazione e perseveranza
anche non rendendomi conto che non posso buttare giù la montagna a
cornate ma benchè molto meno di prima ancora, già ancora, forse
continuo a non accettare, o non accettarmi?
L'osare di restare senza quattrini per
pagare l'affitto, per la mia libertà di essere..come se all'Ombra
che ho scoperto (o riscoperto?) si contrapponesse l'estremo opposto,
quello che dice “fottetevi!”.
Non so se sia istinto di sopravvivenza
o egoismo scriteriato, intollerante.o o forse un abitudine passata di
rifiutare che a tratti, ancora sento forte..
Capita mai di non sapere quale parte
ascoltare?non distinguere la luminosità del Sole da quella della
Luna? Dovrei mescolarle ma sembrano essere mazzi di carte di diverse
dimensioni e fattura, alcune doppie...e non posso giocare a giochi
predefiniti, ma sì potrei inventarli? O forse scartare le carte
doppie e giocare con le carte che ho..
Non so dove andrò, so dove sto
andando? So che sarà dura...e a furor di popolo ripeto ciò che non
vorrei..se parto con la convinzione che lo sarà mi indurisco,
difficile avvolgere ancora, difficile lasciarmi fare forse perchè ho
sempre dovuto fare io..malsana abitudine? Ma a volte le cose accadono
certo, ma più spesso so che devo farle accadere..ma forse è un po'
come il chi sao, devi sentire quando entrare, quanto forzare e quanto
stare morbido e forte al tempo stesso. La via di mezzo..la normalità
della complementarietà del Tao..
quale la luce?quale l'ombra?
La mente bluffa, finge di sapere ma le
emozioni e il corpo non capiscono e quindi, a nulla serve,
cantava Gaber :” un idea finchè
resta un idea è soltanto un astrazione”
Una fiammela che porta luce nel buio, o
il buio permette alla fiammella di illuminare ciò che ha attorno?
Dolore rabbia paura, gioia sconforto risorto, contorto amplesso
complesso represso? Deliri oscuri o barlumi di luce? Dipendi da che
parte guardi,ma ogni volta, il punto da dove guardi non è mai lo
stesso e tutto muta, in un continuo divenire, ritornare, nascere e
morire. Volare o schiantarsi al suolo, volare e schiantarsi al suolo?
Volere assieme ma star da solo? Violare stride come un assolo? Valore
o vile volea volare..
In cielo nuvole aprono la venuta della
notte, tuoni s'odono. Senza fatica nel vento vengono spazzate a
zonzo, tra i loro incontri gli orchi si prendono a colpi di mazze
chiodate. Un tengu guarda oltre l'orizzonte, la terra trema roboando
un lungo Vam....
l'illuminazione no giunge
immaginandosi figure di luce, ma rendendo cosciente l'oscurità
C.G. Jung