sabato 29 dicembre 2012

pesi e leggerezze

sorseggio caffè, fuori nuvole incerte sul da farsi non sanno se scendere in cristalli o in più sonore gocce d'acqua..la musica del mio gatto,delle sue fusa poggiano sui miei aavambracci mentre invano cerca i latte succhiando la mia maglia.
Vedo nel web se ci sono in giro dei lavori che mi gustano, per oggi niente, ho voglia di cambiare..ho voglia di, prendere a colpi di machete il letto ikea fino a farne del truciolato, ho voglia di urlare vaffanculo a sto mondo troppo spesso figlio di puttana..e Kuku rinizia le fusa all'agitarsi dei pensieri.
Giovane cucciolo, mordace e graffiante, folle come una tempesta primaverile salta da una parte all'altra della stanza per poi cercare ancora, di trarree latte dalla mia maglia...beato gatto pazzo..

il mio katana nel fodero riposa, inquieto acciaio quanto me, i cuori pulsano all'unisono, sotto le foglie, sotto la neve gelata e soffice..pesante la gravità oggi.
rivoluzione! rimescolo la vita,le acque che non stagnino mai, ciò che era non è più quando loscrivo, un vissuto in tempo reale ha il sapore barricato quando lo sorseggi..
tra i silenzi lasciati delle parole mai dette solo la verità dell'Ombra:
"la colomba ritorna:non ha trovato dove posarsi;tutta la notte ha volato sui percossi flutti;nell'oscuro sottoponte/condividerà il letto con la tigre;datele pace. La rondine dalla coda biforcuta lascia la tolda all'alba;rondini blu ritornano al creapuscolo. Il terzo giorno il corvo volerà, il corvo, il corvo, scuro come il ragno, il corvo troverà nuovo fango su cui camminare". Robert Bly

lunedì 17 dicembre 2012

dicembre 2012

Nevica.
stamane mi chiamano dall'ospedale G. dove è ricoverata la bimba appena nata che ha avuto una bronchiolite, figlia della figlia di una nostra ospite che al momento dello sgombero non era al campo e che quindi, non poteva stare quì da noi. Rassicuro l'assistente sociale che le abbiamo trovato un posto dove già risiede da qualche settimana presso delle suore missionarie e mi dice che serve qualcuno che la venga a prendere e procuri il necessario farmaceutico per l'uscita, di modo che si possa iniziare. L. vuole partire in romania con la figlialoetta e questo mette, giustamente il panico nell'assistente sociale, poi L. non parla bene italiano e ha paura che le levino la bimba quindi mente..uff...milano è gelata ma è un ritorno caldo questo mio dalle lande marchiegiane.

LUC. va alla grande, figlio che lavora regolarmente e anche la compagna di lui ha trovato a nero in un pizzeria, ora non resta che il comune anticipi i soldi per la cauzione e potranno entrare finalmente in una casa..chissà se stavolta durerà più a lungo dell'altra...
R. mi ha promesso una coltellata l'ultima volta, ci sta, anc he se non credo mi paghino abbastanza per questo e dopo mi vuole parlare. Ha un pugnale tatuato sull'avambraccio destro e dice che con quello mi sgozza. Tutti hanno lame quì dentro anche se non si può.
siamo a un livello tae, lavorando uno a 115 che vanno via via trasformando la struttura sempre più in un campo al cperto, irrispettosi molti, senza regole. Vorrei proprio vedere se chi difende tanto tutti i rom li h mai visti da vicino, così come chi del resto li vilipendia. Dentro il conflitto è tutto un altro fare, viverlo è diverso che il teorizzarlo. Seguaci della resitenza o dell'ordine sopra tutto, quanto ne sapete di quel che professate e avete ben studiato a memoria?

M.B. andrà in un altra struttura pi idonea dopo che le stiamo facendo frequentera una scuola per imparare l'italiano, lei era mediatrice culturale in romania.

ci siamo divisi le famiglie, queste sono due delle mie le altre non hanno chance, voglia e interesse tanto che alle riunioni per loro non si sono presentati.
difficle non mettere il duro quando le hai provate tutte e non vieni ascoltato..

anche il pulmino che porta i bambini a scuola ha cominciato a essere da noi ogni mattina, ce l'abiamo fatta, i cessi sono stati spurgati, riotturati e rispurgati..questa non è una struttura che può ospitare così tanta gente e nemmeno quelli per cui lavoro possono pagare quanti operatori servirebbero..

v. lavora, fa il manovale, una moglie due figli sugli otto anni e la sorella della moglie a carico..aspettiamo gennaio e vediamo se si può progettare una casa o simile..

G. zoppo da una gamba, estradato dalla struttura perchè sorpreso apicchiare la moglie con una scopa, lui ora dorme fuori in auto di un altro ospite, moglie e bimba piccola stanno quì. La piccola si è presa la febbre per andare la sera fuori dal padre..per loro è normale picchiare la moglie e per le donne è di cultura essere picchiate . Ok ma non quì. Molti picchiano la moglie ma se non li sorprendiamo che fare?

cmq ho fatto un colloquio con loro e non hanno prospettive, solo vivere di elemosina e nessun idea lavorativa..c'è poco da fare...davvero poco, non si possono nemmeno rimpatriare perchè in romania non hanno nemmeno una casa in cui stare.

C. si fa gli affari suoi e vive coi suoi intrallazzi giocando sempre a Remi, un gioco con le tessere tipo domino, a soldi..perderà la moglie un giorno?

qualcuno è partito e non potrà più tornare quì, le mogli dopo le feste e aver fatto qualche soldo di elemosina li raggiungeranno..

io dal mio, pens solo alle famiglie che hanno voglia e possibilità di farcela, le altre non posso ne voglio obbligarle a fare ciò che non vogliono loro. A la caje..
stare in questa società ha determinate regole, e volenti o meno queste sono, giuste o sbagliate che siano. Ognuno tiene le redini del propriodestino nelle mani, rom e non.


martedì 6 novembre 2012

KUKU BIMA





Nella solitaria casetta c'è un po' più vita ora, un nuovo coinquilino mi fa compagnia e già devo imparare tanto da lui. Ieri mentre lo portavo qua in treno giocavo con lui com fossi un serpente e lo avvinghiavo e lo trattenevo e stupendamente dove io pressavo lui con tutta spontenaità
L'ho preso ieri e come mi ha visto mi si è arrampicato sopra salendomi su una spalla, quale nome migliore per un animale dotato di armi naturali se non KUKU BIMA, Artiglio di Bima,una divinità del pantheon Induista raffigurata con un artiglio in ogni mano, lei una Dea femminile, nera come una notte senza Luna, lui per antitesi maschio e rosso come il Sole infuocato. Una fiaccola nel buio dell'anima.
Guardo in lui la spontanaità dei movimenti, quanto si abbassa per farmi continui agguati, i suoi denti aguzzi e i suoi artigli che si infilzano di continuo nelle mie tenere carni..

L'autunno porta in me un po' di Morte ogni volta che si presenta, col suo spogliare di alberi e le sue piogge. Sogni che a volte devono attendere per essere realizzati e impatti crudi con la fredda realtà.
La vita, l'amore, la Morte..l'attesa..come una Tigre che punta la preda..ma è troppo giovane ancora la preda e la tigre deve attendere che cresca ancora, puntandola,in perenne agguato..per un giorno balzargli alla giugulare..


mercoledì 26 settembre 2012

Autunno caldo


Avete mai visto un rettile cresciuto in cattività, in gabbia o un gorilla in catene allo zoo?Quanto credete possa sopravvivere se liberato e lasciato a sè stesso?
 
Un autunno umido, e piovoso..caldo, molto caldo..

Sul bus, di ritorno da un altro turno coi Rom, storie umane vecchie come l’uomo, di R. dapprima ritornata dal marito a Bologna,poi prese la solita dose di mazzate ritorna, con un progetto di una casa alloggio per le e le due bimbe piccole. L’errore d’amore di chiamare il marito ce subito le dice di tornare da lui,che le vogliono levare le bimbe lì.Malsane situazioni di dipendenza si ripetono nell’ennesimo rapporto malato. Frutto divorato in questi tempi e forse, non solo di questi.

A. che ritorna dal compagno e trova lavoro come cameriera, e una nuova via si apre col prospetto di un eventuale casa per lei, il compagno, suocero e suocera e la giovane nuora.

D.ha iniziato oggi la scuola e stiamo vedendo di fare andare la sorellina a una materna, per ora abbiamo dato la residenza a padre e madre e siamo, in cerca di un occupazione per loro due.

Anche M. ha iniziato il corso di italiano per utilizzare le sue capacità come mediatrice culturale, come attuava in Romania.

La signora al mio fianco, sul bus, guarda lo zingaro senza gambe e dice “poverino” guardandomi. Il rumore del bus e della pioggia che incombe copre le sue parole e le rispondo a intuito:
“già, anche io mi chiedo dove sia la sedia a rotelle”
E penso a ieri, agli articoli letti su repubblica e sul corriere della sera oggi, di quella banda criminale di Rom e turchi romeni, del racket delle elemosine e dello sgombero arrivato proprio ieri da noi.
Le lodi del sindaco all’assessore della sicurezza ( e mi chiedo se saprà cosa sia successo ieri?), gli elogi alla municipale e al suo boss, venuto nel tardo pomeriggio in soli 10 minuti e alla sua proposta:
“provate a cercare di capire chi di loro può tornare in patria realmente”
In una mezzora? Follia.
Non credo aver visto uno solo dei grandi nomi elencati alla radio. La magia dei giochi politici.

E a quei derelitti, storpi,vecchie piangenti,gobbi e menomati chi senza gamba chi senza braccio e alla municipale, armata di manganelli bianchi e sirene spiegate.
A quanti erano e allo stereotipo che troppo si addice tanto da avergli fatto cambiare nome; vigili.

Di noi poveri educatori e operatori nessuno ha parlato, ma va bene non lo facciamo per la gloria. Interventi continui per un dialogo, per acquietare gli animi, un giorno a distribuire pasti,caffè,sapone e lenzuola. Dell’impossibilità nostra di fare ogni cosa dopo che avevano passato 12 ore in questura e nessuno sapeva nulla su che ne sarebbe stato.

 Leggo dell’arresto di  12 persone, leggo storie strappalacrime che incolpano la società, chi dà i soldi per lavarsi la coscienza a chi non apre nemmeno il finestrino e finge che non esistano. Di come si ripetano le dinamiche uguali per la tratta delle prostitute, dei cinesi e di ogni altro sfruttato e ingannato.
Giornata intensa, presi 12 criminali sì, e per quei 32 poveracci la soluzione forzata è stata il rimpatrio in romania. L?uno al gabbio e l’altro deportato.
Allontanare, nascondere, nel 2012 i nuovi sinonimi del termine “soluzione”. Ottimo no? Per qualcuno sicuramente lo è.

martedì 18 settembre 2012

Sakura

Chi sta nel mio corpo?
Vecchie e nuove consapevolezze, sensibilità corporea sempre più accentuata,i muscoli che si irrigidiscono quando entrano entrano in contatto con un corpo che fa resistenza e benchè io lo sappia difficile, a volte impossibile e snervante la ricerca del non fare.
La muscolatura dell'ano si contrae, cerco di espanderla e rilassarla, respiro. Ciò che riesco a volte nel quotidiano, nella pratica in dojo appare difficile da attuare. Come se qualcun' altro dentro me si opponesse al mio volere, come se forze opposte in conflitto.

Cosa sto cercando?
Cosa sento e provo mentre faccio?
Cosa cerco di evitare?
Cosa voglio e mi aspetto da questo fare e da chi lo conduce?

Domande a cui ho risposte, domande che producono domande perchè nulla è definitivo e certo.
Come qua nella struttura con le famiglie Rom, anche Y. l'unica che aveva una reale oppurtuinità di cambiamento ora se ne è andata. E' arrivata in lacrime da me coi bagagli dicendo che non ce la faceva più a stare qui, che non è la schiava di nessuno ed è stanca di essere trattata da serva dai suoceri e forse dallo stesso compagno, che a nulla si oppone al trattamento ricevuto da lei dai genitori.
X è l'unico figlio maschio, l'ultimo della famiglia e per tradizione, è l'ultimo maschio che deve rimanere in casa a badare ai genitori. Y credo che qua si sia resa conto delle sue potenzialità e dai vari discorsi fatti abbia tirato le conclusioni che l'hanno fatta andare via: Trovare un lavoro e vivere con X per mantenere i suoceri , sotto lo stesso tetto che la trattano come una serva?
X dice che lo ha già fatto più volte, dice che è andato a cercarla ma non l'ha trovata. Ieri lei doveva presentarsi qui dato che le stiamo facendo la residenza, ma le abbiamo mandato e un sms e lei ci ha chiesto di vederci da un altra parte.

Se non riusciamo a riagganciarla tutto quello che abbiamo fatto potrebbe rivelarsi vano, anche se a mio dire ora ha gli strumenti per sapere come cavarsela inoltre è giovane, volenterosa e di bella presenza. 


Z. che inizierà i corsi di italiano a breve per poi orse lavorare come mediatrice culturale nella city.

E il giovane K. Che dovrebbe iniziare la scuola? E la sorellina? Sono nelle mani del padre che non gli importa molto di un lavoro continuato con cui pagare l'affitto. Ha campato fino ad ora non si sa come, così continuerà sicuramente a fare se non trova un lavoro a breve. Ci parli e non vuole capire ciò che dici e torna ritorna con le solite lamentele e le solite richieste. Eppure è in forze, ben piazzato e sulla quarantina, come del resto la moglie. Ma non si può aiutare chi vuole sempre di più e non riesce o non vuole farcela da solo. Cruda realtà, ognuno ha nelle proprie mani il suo destino, e a volte non solo il suo...

Resistenze e modi di essere e fare posti da noi stessi, pistole puntate contro il mondo, forse per paure remote. Ma siamo sicuri che sono puntate verso il mondo e non verso noi stessi?
La preda diviene predatore e il predatore anche,può divenire preda.
Che non puoi stare sempre in difesa, prima o poi crolli, che per entrare nella guardia dell'avversario devi rischiare di poter perdere pienamente la tua, e di prender
ne di colpi. E ne prenderai ma ne darai anche.

Qualcuno cresce solo se sognato, diceva un sociologo nella Partinico degli anni 50, ma è inutile se i sogni li tieni chiusi in un cassetto, se non hai, vuoi o cerchi di trovare la forza per provare a realizzarli..stupenda e breve, la bellezza di un ciliegio in fiore..

La complessa moltitudine dei significati del fiore di ciliegio nipponici è collegata alla precarietà dei fiori di ciliegio quale metafora della durata effimera per natura e della mortalità umana. Proprio in questa accezione si riflette l’esistenza del samurai che di colpo può, tuttavia essere stroncato dal nemico magari soltanto con un colpo di spada.




venerdì 7 settembre 2012

Turiddu?

Discussioni che non portano a niente, perdite di tempo, del mio tempo, burocraticamente educatore non titolato, in pratica portinaio.
Apri e chiudi, segna le presenze e le uscite, dai i pasti e le colazioni e instaura relazioni per trovare punti di forza su cui fare progetti.
La possibilità per il cambiamento voluto. Ma è poi voluto?
Non posso dare una canna pesca a un padre che non vuole pescare ma pretende i pesci per se e i propri figli. Ma i pesci chi li regala? no, ditemelo che sono dell'idea che siano marci, che ho imparato che il pesce regalato puzza di marcio e ha gli occhi gonfi, quello fresco va sudato.
E i figli? nemmeno quest'anno andranno a scuola se continua a tenere aperte tutte le porte ma non varcare una soglia. Scelte difficili o facili, comunque scelte. 

Una canna da pesca si trasorma in un corso di italiano per una giovane Rom che nelle sue terre faceva la mediatrice culturale ma non parla un acca di italiano. Può e vuole pescare lei.

L'ascensorista Rom, atipico, si alza alle 5.00 ogni mattino per lavorare da milano a bergamo e la sua compagna manda curriculum di persona in tutta la città ultimamente: Vi serve una badante?

E F. con la moglie? dura a 50 anni trovare lavoro..

Non voglio salvare il mondo, me ne tengo alla larga ma se posso rendermi utile perchè no? non credo nell'assistenzialismo che mlti professano, per le varsi dalle palle il "problema".
Quelli pieni di grana, criminosi o che non vogliono trovare una soluzione quà non ci rimangono.Troppe regole da rispettare. I più, lo ammetto se ne vanno in tutta fretta quando capiscono che non ci sono case o soldi in regalo dal comune quì. restano quelli con le pezze al culo.
Eppure quacuno si accomoda e và a pescare invece di mandr curriculum a giro e cercare casa. Mi spiace per i suoi figli ma non posso niente, la vita è nelle mani di ognuno di noi. La morte anche.

Non si capisce i "big boss" cosa vogliano, sembrano puntare ai regolari dei campi autorizzati ( e ai cash dalla legge Maroni?), oppure davvero interessati alla situazione di ognuno di loro?
Demotivato.
Sottopagato.

Intanto il tempo passa e, mi pagano ovvio ma non mi da altro tutto ciò..
Sono incontentabile?

Il lavoro, è fare ciò che vuoi e ti piace. Per molti è portare a casa uno stipendio certo, sogni di un contratto a tempo indeterminato, un mutuo...ma ho grossi probelmi ad abituarmi a pensarla così.

"non è un segno di buona salute mentale
essere ben adattati a una società malata"

Jiddu Krishnamurti



martedì 4 settembre 2012

una breve densa estate


L’estate sta sta finendo..e un anno se ne và..
È da qualche giorno che ho questo tormentone nella testa, una musichetta credo,che si sia insinuata nell’infanzia e che devo aver risentito su qualche stazione radio. Sarà che dopo i 5 giorni di ferie che sono riuscito a prendermi lottando, al ritorno,Milano mi accoglie piovosa e fredda..
Ma sono ancora pieno, un otre traboccante di emozioni dense e assaporate come un Orso con le zampe ancora inzaccherate e appiccicose di miele di castagno, scuro e dal sapore forte.




Ma cosa sono 5 giorni vi chiederete voi?
Tutto dipende da come li vivi.
Un matrimonio di amici, lauto pasto ed esplorazioni emotive, un chi sao continuo ,con persone diverse, dalle grandi energie, dotate di una straordinaria follia e dall’animo buono, anche se inquieto.


Una salita tra Maschi, sul Grande Corno del Gran sasso, ai Prati di Tivo, inerpicandoci come gattacci selvatici tra le rocce per poi sulle vette affacciarmi nello strapiombo, con la voglia di essere un rapace e volare ma la consapevolezza,grande, di essere uomo, ancorato alla Terra dalle forze del pianeta; un novello sposo e a breve Padre, un giovane cucciolo in piena adolescenza, e un avventuriero cercatore, un triangolo verso l’alto,ognuno con la propria “spinta fallica” esplorando se stesso, scalando le proprie profondità, gustando l’aria di quei 2000 metri..lancio un urlo animale che ha riecheggiato tra le rocce. Indimenticabile.

La discesa dove ci attendevano la futura madre, novella sposa e la madre del cucciolo, la femmina che scalda il mio cuore. Pranzo e risate e poi, la magia di una cavalcata a trotto nella piana, sopra di noi imponente, ci guardava il gigante di pietra..meraviglioso animale il cavallo.

I giorni al mare, nelle bellezze delle pinete abruzzesi laddove l’uomo,pare non aver messo mano come al nord, e ancora si può gustarne la selvaticità.

Poi c’est finì, tocca ripartire, cena ad arrosticini ( una ghiottoneria!) e birra, e la sera, prendere il bus in compagnia dell’altra metà del Cielo e del suo cucciolo d’uomo.
Giorni di lavoro per me nella city, di doni di ciò che so, non un mostrare (che l’apparenza è solo mera estetica) ma rendere partecipi,condividere e così portarli a vedere murales lungo via corelli, in dojo, in Duomo e a far shopping ci sono andati soli, mentre io ero coi Rom, che non sono un gran consumatore.. di partite a briscola e risate in una casa mai stata così calda. Il sorriso nel cuore nel trovare la donna che amo ad attendermi con suo figlio..emozioni nuove, come lava di un vulcano, calde.
La mia tana ancora pulsa, mentre il bamboo continua a crescere, aperto e fiorito, nella sua spirale verso il Cielo.

Ieri son tornati alle loro lande ed io qua, solo, scrivo in questa stanza vuota, assaporo il distacco ma senza sofferenza, tengo a me  i ricordi e danzo con loro.
L’estate sta finendo? E allora? Il giusto di ciclo del tempo della vita ma si assapora meglio, vissuto mantenendo dentro un eterna primavera..




martedì 14 agosto 2012

Kenshindo - Agosto 2012


I piedi nudi, il corpo nel pieno contatto con la Terra, sembrano quasi respirare nell'aria buona di quelle lande che sovrastano il mare.                                                                                                                                

Un corpo trattenuto troppo nell'immobilità, la mente lo rifiutava e ora saettante evita gli attacchi di katana dai quattro punti cardinali, sfodera l'acciaio e felino si muove altrove, lontano dalle lame affilate.
Quale paure si celano ancora nel tagliare a due un avversario?cosa non consente a un duo di amore e morte di danzare per la sopravvivenza?

Cosa ancora non ci consente di fidarci di noi stessi?
La sorpresa nel vedere un taglio e tu incredula, fino a prima pensavi fosse un gigante poi il tuo bacino ha scoperto che era burro sotto quel tuo acciaio tagliente.

Io dal mio, con forse troppa foga per tagliare uno sconosciuto dall'apparenza esile conscio che mai, devo sottovalutare un avversario. Un inutile spreco superfluo di energie? Dovuto al non credere totalmente in me o a un'oscurità urlante, in piena nel mio inconscio?
Metamorfosi delle paure, tronchi da abbracciare divengono poi fuscelli spazzati via con un soffio. 
La forza,penetrante e accogliente dell'amore. Un anima urlante di carne e acciaio che grida alla vita.




Primi passi nell'acciaio, incerti ma determinati nel cuore di un giovane guerriero






Tutti,insieme uniti sulla Via della Spada, risate e bagni in piascina,pizza casereccia e birra rossa artigianale..fieri del nostro vivere!! 

                                                                   Sempre avanti!!

giovedì 9 agosto 2012

Musica maestro


Agosto, sono rimasti in una dozzina i Rom qui da noi.
Le relazioni si intrecciano e si entra sempre più a contatto, ognuno fa il suo: le ragazze che educano, insegnano un po’ di italiano e fanno disegnare i bimbi ( insieme a D. hanno costruito una casetta di cartone e poi l’hanno colorata a tempere, per i gatti ancora cuccioli che tornano da noi la sera.
Io dal mio, lavoro con D. su un po’ di psicomotricità, diciamo che per ora giochiamo,anche se fa il grande teme molto il contatto. Ha preso una brutta botta sei mesi fa al ginocchio, ora secondo me quell’osso sporgente che non gli consente di inginocchiarsi è proprio la tibia, spostatasi dalla rotula ma per ora nessuno che faccia a lui una radiografia (se non a pagamento). Non ha la tessera sanitaria, avendo vissuto in un campo sino a poco fa. Un po’ di Chi Sao,” mani appiccicose” e qualche leva giusto per giocare un po’ corpo ed emozioni.
B., gran lavoratore (eh sì un Rom che lavora tutte le mattine alle 5.00 a bergamo da Milano, sorpresi vero? Brutta malattia i luoghi comuni sugli zingari) ha festeggiato il suo compleanno, gli han fatto una festa a sorpresa e la sua compagna ha organizzato grandiosamente il tutto, comprese le fettone di ottima torta messe da parte per noi operatori.
Chiacchierando con F. in ua afoso pomeriggio, divorati ormai perennemente da fameliche zanzare tigre mi racconta qualche storia.
Sul carretto di suo padre trainato dai cavalli, la carrozza che ancora usano in Romania e parlando riscontriamo molte similitudine tra come viveva mio nonno in calabria, contadino e pastore e suo padre, nella famiglia da cui lui proviene. Dal rito dell’uccisione del maiale al peperoncino fatto in casa.
Mi narra che Salutzka, da dove viene lui è un piccolo paesino tra le campagne, a una quarantina di silometri da krajova. Quando c’era il regime di Ceausescu c’era un sacco di lavoro, ma poco era il cibo, pagavano in ticket e chi aveva i soldi non sapeva come spenderli poiché quasi tutta la produzione del Paese veniva esportata. Ride quando mi racconta le centinaia di km che si faceva per recuperare il pane a Bucarest,che da lui non c’era, e ogni panetteria non ne dava più di 10, quindi passava il giorno a girarsi le panetteria di Bucarest per portare a casa la pagnotta. Mi spiega che suo fratello fu preso un pomeriggio al cinema e arrestato, poiché chi non lavorava si faceva 6 mesi di galera. Allibisco!Minchia!!
Un omone sui 50 suonati ,di 100 e passa kili, pacato quanto un Bhudda, dal vocione profondo e squillante.
Dopo la rivoluzione l’esatto contrario, c’era cibo in quantità ma non si trovava lavoro e quel poco era davvero mal pagato.
Poi il pensiero a suo padre,solo, lo rese triste per un momento..ma subito gli venne in mente un'altra storia e scoppiò in una fragorosa risata:
“c’era un..come si chiama? Lago sì, dove i pesci venivano veniva messi e gli davano da mangiare. Bello, lì si andava a pescare e prendere il sole. Poi un giorno, si è rotto tutto a l’acqua è uscita e tutti prendevano pesci, uscivi di casa e dietro la stalla trovavi i pesci, le strada piene di pesce..ahahahahah”
Rido anche io, mi immagino la scena, la diga rotta e tutto il paese inondato prima d’acqua, e poi di pesce fresco.
Il proprietario del lago era disperato che voleva venderli . Ora quell’uomo è sindaco.

A. che trovò lavoro come badante a un anziano, ma ebbe sfortuna.
Vi era un'altra ragazza sudamericana che faceva la notte con lui, per insegnare ad A. come doveva lavorare si fece rimpiazzare per quei giorni dalla cugina,che faceva così le notti al posto suo mentre lei, spiegava ad A. come operare.
Un giorno lasciò la borsetta in bagno e chiese ad A. di andargliela a prendere. Potè così incolparla di furto e far assumere la beneamata cugina. La donna che le assunse credeva ad A. ma non fece nulla.

Si vociferano leggende sul nomadismo dei Rom, e anche io prima di conoscerli li reputavo tali ma ora, mi rendo conto che di nomade non hanno nulla ormai. Non fanno musica, non lavorano i metalli, non hanno banchetti e carrozzoni. Vogliono solo un opportunità per campare degnamente.
Mandare i figli a scuola, che in un campo non si può, essendo sempre sotto sgombero. Non si può neppure tenere un lavoro se lo si trova, perché un uomo non lascerebbe mai la sua famiglia in un campo con degli sconosciuti, nel caos e coi topi grossi come cani.
De andrè in un intervista diceva che gli darebbe il premio per la pace, io non condivido, poiché se da una parte non bisogna spergiurarli dall’altra nemmeno fare idolatri, ciò gli estremi non vanno bene. Come dire che gli italiani sono tutta brava gente o tutti mafiosi.
Ogni uomo un microcosmo o più.

Qua ora bisogna trovare soluzioni sanitarie, per il resto, sono tutti in ferie, dal comune ai servizi divario genere quindi, manteniamola fase “villeggiatura” ma non troppo.

venerdì 3 agosto 2012

Till Death


In una cielo estivo venni alla luce, quando la sera apre le porte alla notte. Grazie o Madre, per avermi creato,grazie Padre per avermi generato. Grazie , anche se ho dovuto uccidervi.
Così vi ho ritrovato.

Come ogni fiore ha le radici nel fango io è da lì, dalla merda che vengo. Orgoglioso,anche troppo ho scelto,tempo addietro, di non sottostare a scelte impostemi da altri per essere Io,l’unico padrone di questa mia vita.
Scegliere è un po’ lasciare anche, tagliare cordoni ombelicali e legami di ogni sorta per..girare come il Matto dei tarocchi in un energia sconfinata e senza un senso.

In questo agosto caldo e solitario riposo, la carta delle Etoile è uscita al centro il XVII Arcano Maggiore, la prima femmina nuda dell’intero mazzo Marsigliese,bellissima a rimescolare le acque contenute in due anfore, nel riottoso fiume che scorre ai suoi piedi. Inginocchiata, come un samurai dinanzi al Tokonoma, ha un che di sacro e sensuale, come a dirmi che non è il momento delle decisioni ma di stare, ancora negli eventi..altalenarmi ancora cuore,mente e spirito tra Milano e Atri.

L’Etoile, circondata da carte di Spade, attive e ricettive. Le Spade simboleggianti l’intelletto, il potere mentale :

“non si riceve un intelletto precostituito, è una parte di noi stessi  che và lavorata, così come il fabbro forgia la spada rendendola insieme resistente e flessibile nell’assottigliarla. Così come si tempra l’acciaio di una lama per saggiarne la perfezione, l’intelletto deve temprarsi nella sofferenza emozionale che lo mette alla prova”

Il IV di Spade, la sicurezza della Terra; nella vita intellettuale, rappresenta lo spirito pratico, la capacità di destreggiarsi concentrandosi e organizzando la vita materiale. Uno splendido fiore rosso e blu al suo centro.

Il III, esplosione,creazione e distruzione; nella sfera sessuale e creativa la cui spada rossa simboleggia l’intelletto attivo, entusiasta,idealista e senza misure. Pericolosa,si rischia di perdere la bussola.

Il RE di questo seme viene a trovarmi nella parte riguardante la vita emozionale, giovane  e attivo, sulle spalle due facce che mi ricordano il Carro VII (o dei Tengu?), nella mano destra una spada rosso vivo a simboleggiare la sua azione nel mondo.
L’opposto dell’irruenza dei Bastoni che distruggono lui penetra abilmente, come un pene nella vulva, come acciaio nella carne.

Ancora ho addosso i ricordi freschi di questo mio compleanno appena trascorso, della sfida regalatami (da me?dalla sorte?) e del carico emotivo sostenuto, e che ancora sostengo..

La vita materiale mi offre il VII di spade,l’azione nel mondo e su me stesso, carta ricettiva al cui centro una spada azzurra si erge, intrappolata nelle reti a dirmi che per agire nel mondo, devo smettere di credere che la realtà sia ciò che penso di essa e cercare una visione obiettiva. Per farlo dovrò imparare a ricevere.

Proprio ieri ho scritto sul quaderno:
“Siamo capaci di di dare a una piuma il peso di un pachiderma, a seconda delle nostre emozioni quindi, siamo anche in grado di portare il peso del mondo sul nostro cazzo.
Lasciar fluire l’energia,aprirci e a linguate saettanti sul clitoride,scacciare ogni paura”.

domenica 8 luglio 2012

insegnamenti d'Umiltà




Quanto può rimanere l’acqua senza stagnare?
Una bella rimescolata ci vuole spesso, afinchè tutto continui il suo scorrere imprevedibile di gioie e dolori ma almeno l’acqua non sarà torbida,melmosa e riotterrà la trasparenza che è sua.
Così la vita, i nostri demoni alzano muri e noi, e io mi ritrovo in conflitto per non continuare ad alzare stupide e inutili barricate, ben conscio che ripararsi è solo un frutto marcio di questo demone d’orgoglio.
Muri alzati a fin di bene da altri? Chissà, sempre muri, ma con un fine diverso e spesso non conta il mezzo. La morfina,l’oppio sono muri per i problemi, sono sempre muri ma se usati con coscienza in un malato terminale gli consentono di attenuare i suoi dolori. Un coltello? Utile per tagliare salame e pane e formaggio. Cacciare. Ma si può facilmente uccidere con l’acciaio.

Mezzi, ne giusti ne sbagliati ma atti all’uso che se ne vuole fare.

Il potere dell’acciaio, la continuità nel non fermarsi a un taglio di stuoia che la vita scorre e gli eventi e gli avversarsi sono un continuo, così come le amicizie e gli incontri, così come la stessa esistenza, primavera impertinente, impermanente impermanenza che entra rinnovando lo sbocciare di ogni cosa.
Il Katana, regina delle profondità, forgiata dagli elementi tutti.
Tagli a due che senza sinergia e fiducia reciproca significano due morti semplici.
Una mescolata alle acqua prima che intorbidiscano.

Ferire e non riuscire a entrare e un muro posto dalle incomprensioni e un altro muro dal mio stupido orgoglio. Combattivo crescere.
Umiltà si oppone a rabbia e chiusura.
Il serpente predatore egoista e solitario versus la gru,dal cuore pacifico e le ali pronte ad accogliere.

Sarei morto se il mio compagno non tagliava.



Sera.
Arrivo tra i Rom alla struttura in cui li ospito. Provato dal giorno e dalle notti precedenti.
Ognuno di loro, ogni piccola o grande famiglia è un mondo a se, pieno di contraddizioni e diversità.
Questi ultimi sono molto socievoli, gentili, a ogni mio “non possiamo” lo acceattano con umiltà.
Sono basito, tanto da pranzare assieme assieme a loro e cenare e chiacchierare la sera e il giorno di loro di me dei problemi che riscontrano.

Due forze nuove le giovani fanciulle,dolcissime quanto tenaci come solo chi pensa di poter salvare il mondo. Beata innocenza. Bella al sentirsi però. Speriamo che la consapevolezza e la vita poi, non le indurisca troppo.

Finito di cenare, mentre riordino in cucina viene a trovarmi una gatta grigio nera che spesso in questi giorni vedo gironzolare. Mi guarda e ha fame.
Apro il frigorifero o torno con un piatto di spezzatino del giorno prima, mi dirigo dietro ai cassonetti e..sorpresa!!due cuccioli di poche settimane.
Torno in cucina a rincarare la dose di carnazza e..si sono moltiplicati. 3 piccoli cuccioli coi colori della madre e uno bellissimo leopardato in bianco grigio e nero. Resto affascinato.

Giovani selvatici, randagi.
La Franci al telefono mi dice di prenderne uno.
Esito.
Mi piace troppo che conservino la loro libertà, i loro istinti e stiano con la madre. Non riuscirei mai e privarli di una tale bellezza, del loro “essere”.
E penso che così si dovrebbe fare coi rom, accettarli per ciò che sono senza progetti di integrazione davvero ridicoli i irrealizzabili ma creando campi atti al loro “vivere”.
Quanta umiltà e accettazione ci farebbe bene..

Un altro ragazzo regalava un lucertolone australiano ma dopo aver visto i filmati sul tubo mi si è straziato il cuore. La loro natura è di predoni dei deserti australiani come potrei relegarli in una teca?la reputo una castrazione. Così l’idea di averlo, velocemente cede il passo alla volontà del mio cuore.

Molte sono le votle che vorrei affettare col katana persone o situazioni, non sono un santo ne lo voglio diventare. Mi sento semmai luciferino, portatore di luce nell’oscurità, l’angelo caduto dalla noia dogmatica del paradiso. Mi dicono che dovrei iniziare a considerarmi un angelo?

Ma la luce non brilla alla luce quanto un fuoco nella notte. Forse il Sole non illumina l’oscurità spaziale? Deliri. Filosofeggianti deliri da animale randagio.

La spada stessa vive di umiltà, stando nel fodero fino al momento di essere sguainata..ma ritorniamo al solito “mezzo” e all’uso che uno fa..

Riempio di latte i piatti vuoti e li porgo ai cuccioli, sono in tre stamane che ristringono l’un latro addosso alla madre.Ognuno guarda in una della 4 direzioni.
Volevo un gatto e ora nutro una piccola famigliola, nessuno possiede nessuno. E va bene così.

lunedì 2 luglio 2012

reptile story



Cammino per la strada con la spesa appena fatta, carpaccio di cavallo, birra rossa e patate al rosmarino già pronte..sono solo e ho voglia di occolarmi stasera tanto più che ho lavorato stanotte,stamane mi han levato un quarto di litro di rosso sangue e oggi un pomeriggio a discutere coi big boss della mia vita lavorativa.L’addormentrami sul bus mentre vad in dojo mi ricorda che non sono superman e ho bisogno di riposo.
Oltrepassate le poste, in zona Ortica, vedo per terra un esserino minuscolo, due tre centimetri al massimo. Uno splendido cucciolo di lucertola che sta per venire divorato da una mandria formiche dall’addome rosso. La guardo e la lascio lottare un attimo poi vedo che ha 2 se non 3 zampe rotte. Decido di intervenire, scosto le formiche che non vogliono lasciare la preda e la prendo per la codina. Lei si agita come una piccola serpe, è priva dell’uso delle zampe e io, lì per lì credo davvero di poterla salvare.
La esamino e la rigiro per il palmo della mano, tanto piccolo quest’essere che basta inarcare il palmo per tenerla e lei che fa, si gira sulla pancia.
Stratega! Penso erroneamente che si finga morta invece sta agonizzando. Mi sfiora pesante il pensiero di aver fatto una cazzata a interferire con la ciciclicità dei naturali eventi, ma poi penso: “ forse non lottiamo ogni giorno per dirigere le nostre vite?”
Giro rapidissimo di telefonate dove mi prendo del pazzo quando racconto l’accaduto e chiedo cosa mangia la lucertola? Io credo piccoli insetti o forse erba? Nooo.
Essendo animale più di noi credo nel suo potere autorigenerativo inoltre, la lucertola è un animale magico in molte culture.E poi 6 contro uno mi sta sul cazzo.
E altre ne arrivavano.

A casa muore subito come entrati, nel mio palmo.
Rifletto.

E’ cosa che mi sta a cuore l’ingiustizia e non mi piacciono le prepotenze. Ma che forse io stesso non l’abbia fatto?
L’ho posta davanti al mio altarino con la Dea Kalì e le ho acceso un cero. 3 secondi con i palmi giunti e le dita verso il Cielo poi basta, mi son detto a che serve ormai?
Spero che prima di morire definitivamente abbia potuto godere della terra e fresca erba che le ho donato attorno. Un ultimo ricordo, diverso da una morte divorata sull’asalto.

Guardo sulla mia spalla sinistra e faccio un cenno verso il rettile morente.
Rivedo la mia vita, l’impossibilità nel mettere mano nelle vite piene di disperazione, ben sapendo che se non parte da te nessuno può nulla, ti adagi e basta.
Stupido sognatore.
Combatto ancora battaglie secondo alcuni perse in partenza?
Forse dovevo lasciarla morire lottando, venire divorata. Ci sarà un Walallha anche per lucertole?

Eppure non riesco, tra voli pindarici di pensieri supersonici, a lasciare un indifeso a una sorte simile.
Ma è un mio pensiero, se lui lo accettasse così?
Aimè non gliel’ho chiesto e ho agito di istinto.
Male?bene? così è! Morta nella mia mano sinistra.Il cuore si vede, non batte più.

Nella mia casa formiche, ragni e qualche millepiedi peloso. Fuori con delle vespe nere ho come stipulato un patto, voi state ma non entrate qui. Il gatto nero del vicino sta gironzolando per casa ora eheheh.. non tento di accarezzarlo,so che non gli va ma nemmeno lo caccio..

Sto mese coi senza fissa dimora e il prossimo coi Rom del kosovo.
Battaglie perse? E come lo sai se non provi a combatterle?

mercoledì 27 giugno 2012

Gasshuku 2012



Attesa.
Lo scorrere dei tagli, movenze lente, respiri fondi, un altalenarsi delle emozioni del branco.
Sguaino il katana nel silenzio della notte,  tagli che sfiorano una precisione mai avuta prima e la stuoia diventa quattro tranci  a terra, attorno al trespolo.

Pensavo di incontrare il demone dell’orgoglio con cui sto in conflitto in questo tempo, e riflettendo era comunque lui sotto altre sembianze. Era lui? O ero io?
Domande di poi, stupito un po’ dall’evento.
Sono io, Giovanni in costruzione che taglio il demone? O il demone sta tagliando ora?

“questo è soggettivo”
“con le palle che hai per cercare nella tua Ombra, perché non usarle per guardare anche la luce?”
“sono rimasto commosso nel vedere i tuoi tagli”

Condivisione col Sensei, legami scissi ripresi nel gruppo,nuove visioni oltre i preconcetti e le parole vibrano nella mia pancia, il mio cervello in fermento ricerca ciò che arriva dalle profondità.
Mi sentivo pervaso da una leggerezza possente, diversa dal solito caos di emozioni come se..che io abbia abbracciato il mio Demone? Io ero..io sono Giovanni e Demone  qui uniti in un tuttuno con KalaShi, forgiati in una mescola di energie,carne, acciaio e sangue.

A distanza di tempo ora, quella candela rituale arancione si è sciolta lasciando un cerchio di cera piena nel piattino. La Gru ha finalmente abbracciato la terra, il Serpente, tra continue mute, apprende ad accettare e utilizzare la forza di gravità, trasformando in leggerezza il peso che sia esso di un orgoglio o di un passato così da poter camminare nel presente verso…e chi lo sa?!sicuramente guidato dal cuore, non creando muri e cercando di aprire le ali al mondo, aggrovigliando tra le spire. Leggerlo un libro, non fermarmi all’apparenza che mi da la copertina.

Mi guardo attorno, respiro. La Morte sulla spalla sinistra e demoni non più dietro ma dentro di me.
Cammino, le mie ginocchia la lancetta di una bussola guidata dal cuore.

mercoledì 13 giugno 2012

RIFLESSIONI NOMADI PARTE II


E viene il momento in cui ti trovi a dover fare una parte che non vuoi fare.
Qui i Rom cambiano idea come il vento e dall’ultimo colloquio fatto anche con la presenza dell’ufficio nomadi si era optato per il rimpatrio. Pare che una sola famiglia ( su 5) ora, voglia tornare in Romania.
Mi trovo a fare il “cazziatone” a V. che da 10 giorni deve portare il contratto di un appartamento da lui trovato e ad oggi non ha nemmeno contattato il proprietario e a chiedergli “ma dove vive? In Sicilia?” “ma non sta a Milano devo andarci”. E mi spiace che mi ci incazzo così tanto ma è agli obblighi di firma per un furto di legna in un discarica, per farsi la baracchetta (così dice lui almeno) e  a fine mese ha il processo. Senza un domicilio lo sbattono al gabbio e la moglie?il figlio di 4 anni? E l’altro di 7 mesi con la nonna in Romania?
E lui che professa la solita frase sfatta: “se lo vuole Dio”.

O un'altra famiglia con 3 bimbi sotto i 12 anni, bellissimi scugnizzi e penso “che futuro avranno?seguiranno la stessa sorte dei genitori perché non andranno mai a scuola e non capiranno mai come vivere in questa realtà, coi suoi diritti e i doveri. E resteremo sempre Gaje per loro..”

Giocano a non capire o non capiscono? Quanto vogliono integrarsi per i loro figli e quanto vogliono e basta. Vogliono ora,subito? Ma rischio di inciampare nella retorica, sembra un labirinto da cui non si esce.

E mi ritrovo pieno di collera,a spiegare tra il mio continuo dispiacere che siamo ai ferri corti, che o vanno in Romania oppure escono.
“ma dove vado coi bambini? In mezzo alla strada?”
E giocoforza spiego loro che se non vorranno uscire  saranno portato fuori dalle Forze dell’Ordine.
Mi si stringe lo stomaco e i muscoli facciali mi si contraggono.

Me la prendo con me stesso dicendomi che do troppo peso alla faccenda. Inevitabile poichè ci sono di mezzo bambini che hanno tutta la vita davanti e non sanno ne possono scegliere.

Ora le ultime decisioni.

Qualche ora dopo..
Bene! Abbiamo trovato alcune soluzioni dove il Comune e i suoi assessori fanno promesse e poi non le sanno mantenere, e tergiversano sul prendere una decisione che non vogliono apparire ne troppo buoni ne come i cattivi di turno “ perché noi non siamo la giunta che c’era prima” in un loop continuo come un disco graffiato buono solo per l’immondizia. Neppure da riciclare.
 Vedo il lato umano delle associazioni (aziende?)che non se ne fottono e operano per l’uomo, o perlomeno delle persone che ci lavorano dentro che creano collegamenti con altre associazioni romene che possono poi dareuna mano a chi veramente, si troverebbe a brucare l’erba una volta su. Conscie che il comune lassù, non fa altro che rimbalzare la palla..mica come nel nostro Belpaese no?

E le riflessioni di un collega nonché fratello di altre Arti Guerriere sul clan, sul cambiamento al di fuori da esso che porta paura e confusione. Lo stesso concetto delle tribù africane, dove l’uomo è uomo dopo aver superato determinate prove e la donna ha il suo posto preciso nella tribù.
Certo è come venire spostati su un altro pianeta. E come posso capirlo..
Ora vediamo gli sviluppi.
Ora, ribadendo le stesse cose da tempo direi che hanno superato le paure e osato, che non sai come va a finire con la famiglia in Romania, e qui almeno un posto letto sicuro e gratis ce l’hai, ti arrangi e cerchi un lavoro per spedire i soldi a loro e un giorno, quel sogno di vivere dignitosamente in una casa tutti assieme potrebbe realizzarsi.
Forse anche V. se entro domani porta la documentazione necessaria potrà sfangarsela, o almeno provarci. Sta a lui ora.

Non mi vergogno a dirlo, sono commosso.
 

sabato 2 giugno 2012

riflessioni sul nomadismo Rom


E siamo al 2 giugno, quà gli ospiti se ne dovevano già essere andati dal 31 maggio ma tra continue proroghe e inconcludenti giochi politici sono tuttora a chiedere un alloggio o dei soldi.
Già soldi, la vecchia amministrazione tempo addietro diede 15.000 euro a famiglia per farli tornare in Romania con progetti che, a quanto pare non hanno dato molti frutti, visto che, alcuni di quelli,  sono ancora qua a batter cassa.
La strategia è semplice, quando il campo, vuoi per un motivo o per un altro inizia a stare stretto, gli si da fuoco e con tutti quei bambini il Comune deve per forza trovare una sistemazione di emergenza. E poi che fai? Li rimandi per strada? Provi con progetti atti all’integrazione a trovare un posto anche per loro nella variegata società. E ci sta, sono pienamente d’accordo.
Sono essere umani e hanno tutto il diritto di vivere degnamente come chiunque altro su questo pianeta ( e non).
Lavorare, poiché tocca a tutti, altrimenti non ci sarebbe ciò che c’è. Studiare, affinché attraverso un processo di alfabetizzazione (molti non parlano nemmeno italiano a 10 anni)  ed educazione i bambini possano scegliere e giostrarsi in questa società.
Pagare bollette, affitto e chi gliela nega inizialmente una mano? Ben venga un piccolo aiuto economico se non ce l’hanno un punto d’appoggio.
Io, per esempio mi ci rivedo, quando dal mio nomadismo ho scelto di rientrare in società e se non avessi avuto i miei genitori e qualche parente non so se ce l’avrei fatta, quindi perché no?

Ma io volevo, e mi chiedo quanti di loro veramente lo vogliano..
“non voglio fare vivere mio figlio in un campo nomadi”
Ci sta, dopo che hai vissuto tu determinate situazioni, vuoi crescere diversamente tuo figlio. Io figli non ne ho, non so se mai ne avrò ma mi piacerebbe e penso che hai il dovere e anche il piacere di crescerlo come meglio ti è possibile.

Varie le proposte fattegli e dopo i primi colloqui del mese trascorso da un 11 famiglie se ne sono andate 5. Mi spiace, tutti ragazzi poco più che ventenni con una vita davanti che però, culturalmente non ce la fanno.
Vuoi che Ceausescu ha fatto i suoi danni, vuoi che proprio non sanno (vero che alcuni ci marciano) come affittare una casa, o cercare un lavoro, non parlano bene la nostra lingua e vivono una realtà completamente differente fatta di predazioni e sciacallaggi, di uscire al mattino e vivere alla giornata ravanando nei cassonetti e stando sempre all’erta per sfruttare l’occasione, se arriva.
Capisco molto bene ciò perché anche io, e non ho vergogna a dirlo ho vissuto in questo modo per oltre un decennio, mantenendo me, 2 cani e un furgone camperizzato.
L’unirsi in gruppi per autosostentarsi aiuta in una vita nomade ma poi qualche taglio devi farlo se hai intenzioni di cambiare. Tagli netti a volte che ti costringono per periodi a pensare solo a te e al bene dei tuoi figli, e credo che un po’ di sano egoismo sia fondamentale.

Il mio parere su di loro è cambiato e tuttora muta a secondo degli eventi, delle persone e delle varia situazioni, certo costa rimettersi in discussione ma ne vale la pena, altrimenti non sarei qui.

Noi li chiamiamo “zingari”, nomea da sempre temuta dalla “civiltà”; lo zingaro è un po’ il lato oscuro di noi, quello che vive giorno per giorno godendosela alla meglio, non pensa al domani. Non disdegna espedienti, furtarelli, eccessi e giochi “politically scorrett”.


Ricordo una notte a Barcellona, anni e anni fa, io che aveva ingollato un acido e mi aggiravo tutto lisergico e anfetaminico per le vie del centro, dietro Plaza Real ci sono una serie di violetti in cui i chiaroscuri e le luci arancio, creano bizzarri giochi di ombre, la scarsa illuminazione poi, incise con l’aiuto dell’acido a vedere questi ragazzini Ombra. Dei giovani Gitani intorno ai 15 anni si misero a ruotare come fantasmi attorno a me, l’acido non mi faceva comprendere ciò che dicevano ma mi porsero questa palla di cristallo ed io ne rimasi estasiato.
Accarezzando la sfera notai che da una parte fuoriusciva uno stiletto lungo circa 5 dita. Doveva essere un impugnatura di bastone di passeggio.
Nel mio delirio immagini di Mr.Hyde mi invasero di timore e meraviglia.

I gitani me la volevano sicuramente vendere ma videro che ero su un'altra dimensione.
Dovevano aver cercato di piazzarla e non ci erano riusciti poiché chiedere a me, sporco, con una manciata di dredlocks dietro la nuca rossastri, vari piercing sulla faccia e tatuaggi evidenti, doveva già esser di per sé, l’ultimo disperato tentativo di ricavarci due spiccioli. Si dileguarono in un nanosecondo all’arrivo di un po’ di folla lasciandomela in omaggio,veri maestri della fuga.




Ritornando alle mie riflessioni su questa convivenza coi Rom però, una cosa credo sia fondamentale per trovare un punto di incontro. Loro usano una parola per definire ogni essere umano che non sia un Rom, anche per i Romeni stessi: Gajin o Gagiu.
Straniero, estraneo, intruso?nessuno me lo ha saputo spiegare e a me appare come un modo per stare al di fuori, nel senso, loro sono Rom, sono zingari e tutto il resto del mondo è Gajin.
Mi risuona come un noi contro loro, o un noi siamo sciacalli e tutto il resto può essere gallina, mucca da mungere, predato???

Sensei T. mi dice che i Rom sono un discorso di vecchia data, un problema che non si risolve da tempo, che non si trova il modo per integrarli.
E allora mi chiedo, quanto loro vogliono integrarsi?
Alcuni hanno casa in Romania, e c’è lavoro nelle città poiché ora è in costruzione futura espansione ma dicono che pagano poco. E allora via in Italia a far un po’ di soldi.
Non mi sembra proprio sia così, dato che chiedi al Comune un aiuto perché non ce la fai, che ti viene ripetuto porta tuo figlio in Romania e tua moglie pure e qui ti diamo un posto per dormire, e intanto lavori e mandi i soldi alla famiglia.
Proprio queste proposte hanno decimato le famiglie qua in struttura.

Un conto che sei nomade e scegli di rimanere tale, e rispetto la tua scelta.
Un altro che non vuoi più essere nomade e chiedi aiuto perché non sai come fare.
Qui però sembra vogliano capra e cavoli, certo non tutti, su 11 famiglie forse 2 ce ne sono con un desiderio di integrarsi. Sembra vogliano casa e poter fare la vita nomade coi soldi che il Comune gli darà.
Questa non è una soluzione a mio dire, finiti i soldi?Altri campi dati alle fiamme?

lunedì 16 aprile 2012

venerdi 13 parte II -clatum verata nic..coff..coff


Se son rose fioriranno ma se son cachi?
Ora è tempo di guardare nell'Ombra, nelle parti meno romantiche di queste mie nuove avventure notturne. Di quando in piena notte fonda devo girare per le file di container guardando che sia tutto regolare, pila al seguito e sensi allertati. Siamo in due su 90 ospiti, così mentre un resta a prenderle l'altro può telefonre alla polizia. EH? :)
e vogliamo anche parlare di quando ti tocca sbattere fuori qualcuno (ad esempio stamattina?) o quando fuori imperversa la bufera ma noi "non possiamo" far entrare nuovi ospiti dato che siamo in chiusura e a Milano ci sono 400 senta tetto senza un tetto.
O le liti verbali con gli ubriachi che devi sedare a parole e mettere anche da parte l'orgoglio a volte.
O fermare un Tgolese che brucia il suo cappello per i container, parla da solo la notte animatamente e lo ha bruciato il cappello perchp era caduto nel water (e che water!!) e pensava che i bidoni dei rifiuti andassero alla caritas, giustamente non voleva fare indossare ad altri quella merda.

Stanotte, poi, ve la devo raccontare, stavamo per ospitare un centinaio di Rom, il cui campo nomadi è andato a fuoco. Voci dicano che siano stati proprio loro che, essendo sotto sgombero imminente bruciano e il comune poi gli trova subito un posto ci bambini di mezzo..
Meno male che hanno trovato un altro posto sennò sai che nottata.

Molto lo capisco, ci sono passato anche io, non per sfortuna certo ma per scelta mia, difatti non andavo in nessun organo istituzionale o associazioni simili. Un sacco a pelo e le stelle,le grotte, case vuote e squat. Ma da giovane lo puoi fare, a 50 anni no.

portano alla luce vecchi demoni, le cantine si aprono e io ci scendo..ma anche no, se vuole sale lui tanto..o loro..

venerdì 13 aprile 2012


Piovosa la notte, solitaria. L'odore dell'asfalto bagnato mi sale su per le narici. Nell'aria il solito odore di butano e diossina..odore di Milano.
I nuovi ritmi di lavoro scombussolano il mio essere, mi sto abituando a dormire il giorno e le notti a passarle insonni.
Gestiamo un dormitorio in una periferia milanese, nel nulla. La società politicamente corretta non deve, ne vuole certmente vederli questi uomini sfortunati. Occhio non vede e cuore non duole si dice no? tanto ci abituano alla cecità ormai l'uomo non guarda ne fuori ne dentro.
Amo le minoranze, i singoli che si pongono quesiti che nemmeno con 5 aulin poi la capa smettere di girare.
Ripenso a L. il primo a uscire al mattino, alle 5.30 per andare a fare il muratore, un occhio solo ma tenacia da vendere. Al rumeno O. che ha chiesto di chiamare l'ambulanza perchè una voce gli diceva di buttarsi sotto il treno. A R. che non hai mai conoscito la sua famiglia, ed è perso in questa non vita,pranzando alla caritas e dormendo nei container.
E io cosa posso per questi miei fratelli?
posso apprirgli un posto dove drmire la notte eniente più, sia chiaro non lo reputo poco..ma se penso a tutti i bamboccioni con la sindrome di peter pan, che a 40 anni stanno ancora da mammà, che la vita fuori è dura. Sì la scusa della crisi, che indubbiamente c'è ma quanto fa comodo? e tutti gli asa o gli oss guarda caso sono sudamericani..le mani nella merda io?mai.
E z. che si fà quei quattro soldi vendendo calzini per la città, in attesa del rinnovo dei documenti per il soggiorno.

Dignità.
Quanta ne vedo tra il puzzo di sudore e il lerciume, quanto poca ne osservo nel perbenismo. In quegli alternativi che rifiutano a priori di collaborare coi preti e cristinai, comodi a inveire invece di fare.
Rifiutavo questo sistema e un giorno mi chiesi:" ma tutto ciò che io critico non l'ho mica mai vissuto, vediamo com'è realmente dall'interno". Fu l'inizio del mutamento.

"se vuoi cambiare il mondo devi cambiare prima te stesso"

Sostenitori dell'umanità che però non fanno se ci sono di mezzo altri schieramenti politici o religiosi. Minchia che umanità di bla bla..
Ma la vita è anche puttana si sà, e il conto spesso è il cambiare degli eventi,un trauma, un lutto,un licenziamento,la fine di una relazione e tutti giù per terra. Certezze vacue nel nostro bel mondo dorato.

Riesumo vecchi demoni.

Metto su l'acqua per un riso. Calmante caldo per viscere irrequiete.
Via, che tanto l'emergenza freddo è finita, possono tornare tutti in strada no?

domenica 1 aprile 2012

non c'è giusto o sbagliato, c'è solo fare o non fare



Ventate di nuvole a coprire il cielo, torna il freddo anche quì, nelle lande marchigiane dove solo ieri vi erano 30 gradi. Impermanenza della primavera.



La mia regina ora dorme, io aspetto che asciughi l'argilla sul polso. Un infiammazione ossea suppongo,non chiedetemi come che non ne ho idea, penso fosse già in stato latente prima e ora con spada e bicicletta è esplosa. Il solito culo.



Prima le cattive notizie:



un dentista che ho contattato mi ha fatto un preventivo di 3000euro!!! gli ho levato rapidamente le mani dallamia bocca.



La bella notizia, gratificante, è che mi hanno proposto,nella fondazione per cui lavoro,un posto in un dormitorio notturno come custode educatore. Non solo la gestione della convivenza notturna ma anche la ricerca dei èpunti di forza in ogni individuo affinchè possano portarlo a una ricerca di indipendenza economica, di un lavoro insomma. Comincio martedì quando torno a Milano.



Ottime notizie e più cash a fine mese, che il lato economico anche va guardato. Contratto a tempo indeterminato yessss!!



Nuove sfide e riconoscimenti arrivati,bene!!






Sto facendo un corso base di riflessologia èplantare, impostato grandiosamente, subito alla teporia segue la pratica sui piedi dei compagni e si aprono nuove porte alla conoscenza...






La creazione del libro di racconti avanza e sono ormai all'impaginazione della copertina, prest0o leggerete.



Ora si affaccia il tanto allontanato, per questione d'impossibilità a risolverlo, il "problema cani". Mia madre ha venduto la casa con giardino,dove li tenevo e ora ha già firmato per una nuova casa dove non vi è il posto per i miei 4zampe..mmmhhh ma se lavoro di notte potrei pensare a prenderli con me, fino a che non trovo qualcuno che li possa tenere. Scelte passate che incidono sul presente, a quanti di noi accade..ma è una mia scelta e come tale prendo le mie responsabilità.






primavera non bussa entra sicura, come cantava il Faber e così, ciò che ho seminato cresce,non tuttocerto ma una buona parte che va raccolta..è il tempo per fare.






Non aspettare il momento opportuno: crealo! (George Bernard Shaw)



sabato 24 marzo 2012

Tempo per me

Oggi mi dedico del tempo.
Tra lavoro e dojo(dove il tempo per me lo trovo) non mi capitava da un pò di poter godere della mia solitudine e scrivere..fare non facendo.
nella frescura del mattino che inizia penso a quanto vorrei la mia regina accanto ora, ma sono onde che non si possono fermare e quindi, bisogna cavalcarle. Mattino dedicato al mio libro, impaginarlo e vederlo prendere forma,consistenza concreta. Una vera soddisfazione.
Ora sto lavorando alla copertina, non senza problemi poichè non ho programmi per modificare le dimensioni delle immagini, o almeno credo..non sono molto pratico ehehe.
Ieri l'acciao, e ogni volta mi meraviglio di quanto possa mutare gli animi, plasmando le emozioni di noi umani, trovando quell'alchimia incodificabile.
Anche casa sta prendendo forma, uno specchio,dei pannelli per coibentare la porta in ferro,e domani, cn l'aiuto di mio fratello porterò una cassettiera,tonnellate di libri e qualche vestito,sacco da boxe e bicicletta, utilissima per non stare come una sardina in latta sulla 54.
Agire nella non azione, costruire e dare forma mutantee e conscio della sua mutevolezza non fissarmi, che non amo la staticità,assurda e illusoria credenza di chi necessità certezze. che non ce ne sono a sto mondo se non quella finale,tra le braccia di sorella morte e quindi...godiamocela!!! ahahhhhhhhh...
Giro le pennette al pomodoro, taglio il salame per la frittata e scrivo..manca un buon bicchiere di rosso ma anche così va bene.
Tanto ciò che mancherebbe...ma godo di ciò che ho,quì ed ora. Una magnifica pasta con peperoncino casero eformaggio..senti che profumino..poesia per i miei sensi.
Buona appetito!!!

martedì 6 marzo 2012


Caldo risveglio nel tepore di casa, fuori piove.

Dopo catapecchie,gabbie di matti e “piscine” finalmente mi sveglio al mattino, in me una sensazione prevale: “..casa..”.

Impagabile.

Nell’aria la presenza di Franci ancora si sente, o meglio io,la sento. I suoi capelli sul cuscino, quell’aroma di umori e incenso tra le lenzuola, fragranze di una femmina che sboccia.

Ogni istante, ogni attimo è da gustare e vivere appieno, che a volte ci scordiamo che abbiamo solo questa vita..il resto è solo teoria fatta di se, ma forse e l’unica certezza che abbiamo la stiamo vivendo.

Armeggio col mio ultimo coltello, un Bush Man punta di lancia, a foglia larga, brunito. Nero come la notte. Occorre qualche ritocco affinché le mie mani non scivolino sulla lama.

Un libro di riflessologia sul tavolo, a fine mese inizia il corso base tant atteso. Piano piano la casa prende forma e parla di me. Mi sorprende vederla mutare. Mi scalda il cuore.

La cassettiera, il futon per terra e quello schedario rosso, con raffigurazioni del Kamasutra sui cassetti, adibito ad uso cucino, per le cibarie. Travi a vista sopra di me. Legno.


qualche giorno più tardi..

“pronto ciao Greg, mi hanno tolto la corrente, ma hai fatto la voltura?”

·“ciao, ti dovevo chiamare, certo che l’ho fatta, ora chiamo l’ente energia e vedo che succede. Ti volevo dire mi è arrivato il bonifico di 500”

“ah ok, bene!”

·“sì, ma son 605”

“???? Scusa ma se mi hai detto ti faccio lo sconto da 550 a 500 dato che non ho la partita iva?”

·“sì, ma senza imponibile”


avrà dato per scontato o avrà fatto il furbo poco importa, morale della storia un affitto che credevo da 500 è invece da 605..disdetta di 6 mesi e lettera raccomandata per lasciare il loft..urge altro lavoro. Notturno? Serale in qualche bar?

E i corsi di riflessologia tanto attesi che iniziano a fine mese?

Non si finisce mai qui…una continua lotta e ci sto, ben mi sta..sta cosa che l’esperienza si acq1uisisce dagli errori mi fa pensare..Musashi era esperto eppur mai sconfitto in duello, dalla giovane età di 16 anni. Mha?