martedì 14 agosto 2012

Kenshindo - Agosto 2012


I piedi nudi, il corpo nel pieno contatto con la Terra, sembrano quasi respirare nell'aria buona di quelle lande che sovrastano il mare.                                                                                                                                

Un corpo trattenuto troppo nell'immobilità, la mente lo rifiutava e ora saettante evita gli attacchi di katana dai quattro punti cardinali, sfodera l'acciaio e felino si muove altrove, lontano dalle lame affilate.
Quale paure si celano ancora nel tagliare a due un avversario?cosa non consente a un duo di amore e morte di danzare per la sopravvivenza?

Cosa ancora non ci consente di fidarci di noi stessi?
La sorpresa nel vedere un taglio e tu incredula, fino a prima pensavi fosse un gigante poi il tuo bacino ha scoperto che era burro sotto quel tuo acciaio tagliente.

Io dal mio, con forse troppa foga per tagliare uno sconosciuto dall'apparenza esile conscio che mai, devo sottovalutare un avversario. Un inutile spreco superfluo di energie? Dovuto al non credere totalmente in me o a un'oscurità urlante, in piena nel mio inconscio?
Metamorfosi delle paure, tronchi da abbracciare divengono poi fuscelli spazzati via con un soffio. 
La forza,penetrante e accogliente dell'amore. Un anima urlante di carne e acciaio che grida alla vita.




Primi passi nell'acciaio, incerti ma determinati nel cuore di un giovane guerriero






Tutti,insieme uniti sulla Via della Spada, risate e bagni in piascina,pizza casereccia e birra rossa artigianale..fieri del nostro vivere!! 

                                                                   Sempre avanti!!

giovedì 9 agosto 2012

Musica maestro


Agosto, sono rimasti in una dozzina i Rom qui da noi.
Le relazioni si intrecciano e si entra sempre più a contatto, ognuno fa il suo: le ragazze che educano, insegnano un po’ di italiano e fanno disegnare i bimbi ( insieme a D. hanno costruito una casetta di cartone e poi l’hanno colorata a tempere, per i gatti ancora cuccioli che tornano da noi la sera.
Io dal mio, lavoro con D. su un po’ di psicomotricità, diciamo che per ora giochiamo,anche se fa il grande teme molto il contatto. Ha preso una brutta botta sei mesi fa al ginocchio, ora secondo me quell’osso sporgente che non gli consente di inginocchiarsi è proprio la tibia, spostatasi dalla rotula ma per ora nessuno che faccia a lui una radiografia (se non a pagamento). Non ha la tessera sanitaria, avendo vissuto in un campo sino a poco fa. Un po’ di Chi Sao,” mani appiccicose” e qualche leva giusto per giocare un po’ corpo ed emozioni.
B., gran lavoratore (eh sì un Rom che lavora tutte le mattine alle 5.00 a bergamo da Milano, sorpresi vero? Brutta malattia i luoghi comuni sugli zingari) ha festeggiato il suo compleanno, gli han fatto una festa a sorpresa e la sua compagna ha organizzato grandiosamente il tutto, comprese le fettone di ottima torta messe da parte per noi operatori.
Chiacchierando con F. in ua afoso pomeriggio, divorati ormai perennemente da fameliche zanzare tigre mi racconta qualche storia.
Sul carretto di suo padre trainato dai cavalli, la carrozza che ancora usano in Romania e parlando riscontriamo molte similitudine tra come viveva mio nonno in calabria, contadino e pastore e suo padre, nella famiglia da cui lui proviene. Dal rito dell’uccisione del maiale al peperoncino fatto in casa.
Mi narra che Salutzka, da dove viene lui è un piccolo paesino tra le campagne, a una quarantina di silometri da krajova. Quando c’era il regime di Ceausescu c’era un sacco di lavoro, ma poco era il cibo, pagavano in ticket e chi aveva i soldi non sapeva come spenderli poiché quasi tutta la produzione del Paese veniva esportata. Ride quando mi racconta le centinaia di km che si faceva per recuperare il pane a Bucarest,che da lui non c’era, e ogni panetteria non ne dava più di 10, quindi passava il giorno a girarsi le panetteria di Bucarest per portare a casa la pagnotta. Mi spiega che suo fratello fu preso un pomeriggio al cinema e arrestato, poiché chi non lavorava si faceva 6 mesi di galera. Allibisco!Minchia!!
Un omone sui 50 suonati ,di 100 e passa kili, pacato quanto un Bhudda, dal vocione profondo e squillante.
Dopo la rivoluzione l’esatto contrario, c’era cibo in quantità ma non si trovava lavoro e quel poco era davvero mal pagato.
Poi il pensiero a suo padre,solo, lo rese triste per un momento..ma subito gli venne in mente un'altra storia e scoppiò in una fragorosa risata:
“c’era un..come si chiama? Lago sì, dove i pesci venivano veniva messi e gli davano da mangiare. Bello, lì si andava a pescare e prendere il sole. Poi un giorno, si è rotto tutto a l’acqua è uscita e tutti prendevano pesci, uscivi di casa e dietro la stalla trovavi i pesci, le strada piene di pesce..ahahahahah”
Rido anche io, mi immagino la scena, la diga rotta e tutto il paese inondato prima d’acqua, e poi di pesce fresco.
Il proprietario del lago era disperato che voleva venderli . Ora quell’uomo è sindaco.

A. che trovò lavoro come badante a un anziano, ma ebbe sfortuna.
Vi era un'altra ragazza sudamericana che faceva la notte con lui, per insegnare ad A. come doveva lavorare si fece rimpiazzare per quei giorni dalla cugina,che faceva così le notti al posto suo mentre lei, spiegava ad A. come operare.
Un giorno lasciò la borsetta in bagno e chiese ad A. di andargliela a prendere. Potè così incolparla di furto e far assumere la beneamata cugina. La donna che le assunse credeva ad A. ma non fece nulla.

Si vociferano leggende sul nomadismo dei Rom, e anche io prima di conoscerli li reputavo tali ma ora, mi rendo conto che di nomade non hanno nulla ormai. Non fanno musica, non lavorano i metalli, non hanno banchetti e carrozzoni. Vogliono solo un opportunità per campare degnamente.
Mandare i figli a scuola, che in un campo non si può, essendo sempre sotto sgombero. Non si può neppure tenere un lavoro se lo si trova, perché un uomo non lascerebbe mai la sua famiglia in un campo con degli sconosciuti, nel caos e coi topi grossi come cani.
De andrè in un intervista diceva che gli darebbe il premio per la pace, io non condivido, poiché se da una parte non bisogna spergiurarli dall’altra nemmeno fare idolatri, ciò gli estremi non vanno bene. Come dire che gli italiani sono tutta brava gente o tutti mafiosi.
Ogni uomo un microcosmo o più.

Qua ora bisogna trovare soluzioni sanitarie, per il resto, sono tutti in ferie, dal comune ai servizi divario genere quindi, manteniamola fase “villeggiatura” ma non troppo.

venerdì 3 agosto 2012

Till Death


In una cielo estivo venni alla luce, quando la sera apre le porte alla notte. Grazie o Madre, per avermi creato,grazie Padre per avermi generato. Grazie , anche se ho dovuto uccidervi.
Così vi ho ritrovato.

Come ogni fiore ha le radici nel fango io è da lì, dalla merda che vengo. Orgoglioso,anche troppo ho scelto,tempo addietro, di non sottostare a scelte impostemi da altri per essere Io,l’unico padrone di questa mia vita.
Scegliere è un po’ lasciare anche, tagliare cordoni ombelicali e legami di ogni sorta per..girare come il Matto dei tarocchi in un energia sconfinata e senza un senso.

In questo agosto caldo e solitario riposo, la carta delle Etoile è uscita al centro il XVII Arcano Maggiore, la prima femmina nuda dell’intero mazzo Marsigliese,bellissima a rimescolare le acque contenute in due anfore, nel riottoso fiume che scorre ai suoi piedi. Inginocchiata, come un samurai dinanzi al Tokonoma, ha un che di sacro e sensuale, come a dirmi che non è il momento delle decisioni ma di stare, ancora negli eventi..altalenarmi ancora cuore,mente e spirito tra Milano e Atri.

L’Etoile, circondata da carte di Spade, attive e ricettive. Le Spade simboleggianti l’intelletto, il potere mentale :

“non si riceve un intelletto precostituito, è una parte di noi stessi  che và lavorata, così come il fabbro forgia la spada rendendola insieme resistente e flessibile nell’assottigliarla. Così come si tempra l’acciaio di una lama per saggiarne la perfezione, l’intelletto deve temprarsi nella sofferenza emozionale che lo mette alla prova”

Il IV di Spade, la sicurezza della Terra; nella vita intellettuale, rappresenta lo spirito pratico, la capacità di destreggiarsi concentrandosi e organizzando la vita materiale. Uno splendido fiore rosso e blu al suo centro.

Il III, esplosione,creazione e distruzione; nella sfera sessuale e creativa la cui spada rossa simboleggia l’intelletto attivo, entusiasta,idealista e senza misure. Pericolosa,si rischia di perdere la bussola.

Il RE di questo seme viene a trovarmi nella parte riguardante la vita emozionale, giovane  e attivo, sulle spalle due facce che mi ricordano il Carro VII (o dei Tengu?), nella mano destra una spada rosso vivo a simboleggiare la sua azione nel mondo.
L’opposto dell’irruenza dei Bastoni che distruggono lui penetra abilmente, come un pene nella vulva, come acciaio nella carne.

Ancora ho addosso i ricordi freschi di questo mio compleanno appena trascorso, della sfida regalatami (da me?dalla sorte?) e del carico emotivo sostenuto, e che ancora sostengo..

La vita materiale mi offre il VII di spade,l’azione nel mondo e su me stesso, carta ricettiva al cui centro una spada azzurra si erge, intrappolata nelle reti a dirmi che per agire nel mondo, devo smettere di credere che la realtà sia ciò che penso di essa e cercare una visione obiettiva. Per farlo dovrò imparare a ricevere.

Proprio ieri ho scritto sul quaderno:
“Siamo capaci di di dare a una piuma il peso di un pachiderma, a seconda delle nostre emozioni quindi, siamo anche in grado di portare il peso del mondo sul nostro cazzo.
Lasciar fluire l’energia,aprirci e a linguate saettanti sul clitoride,scacciare ogni paura”.